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Moriremo tutti, prima o poi…

Nessuno sa quando morirà, né di che morte, certo è che tutti moriremo… Siamo tutti sulla stessa barca e figli di un insolito destino. C’è chi morirà appena sposato con la moglie incinta e non vedrà nascere suo figlio e chi morirà a 118 anni circondato da figli, nipoti e pronipoti. Questi gli estremi; nel mezzo tutti gli altri.
La morte quando arriva troppo presto, all’improvviso, strappa radici e affetti lasciando un grande vuoto e un assurdo dolore. E’ anche vero che a volte senza saperlo, ci scaviamo la fossa con le nostre stesse mani, penso a coloro che sono degli accaniti fumatori, che consapevolmente, sanno di avere un’alta percentuale di andare incontro a grossi rischi per la propria salute; altre volte senza saperlo, tante persone sono andate incontro alla morte solo perché lavoravano in ambienti poco salubri, o addirittura nocivi, penso ai lavoratori che producevano l’amianto, i minatori delle cave di carbone, ect. Il più delle volte è pura sfortuna, qualcuno lo chiamia destino o fatalità.
E così giungono alla mente frasi del tipo: perché si muore così giovani? Perché muoiono le brave persone? A volte non si riesce a trovare una risposta, a meno che non si tratti di una disgrazia, un incidente, un atto volontario.
Quando parliamo di malattie che improvvisamente o anche nel’arco di breve tempo portano via giovani vite, non sempre troviamo una risposta, e se la si trova, forse non ci consola lo stesso anche perchè lascia dietro di sè tante domande e immenso dolore.
Difficile difatti trovare le risposte anche se, essendo noi esseri viventi siamo portati inevitabilmente o meglio, naturalmente, ad avere malattie come succede del resto con le piante, gli animali perchè anche loro si ammalano e muoiono. E’ la nostra condizione di esseri umani che ci porta inevitabilmente ad ammalarci e a morire. Chi è più fortunato si ammalerà in età avanzata di qualche brutta malattia e trapasserà a miglior vita, altri lo faranno nel pieno degli anni migliori, senza avere avuto la possibilità di vedere a compimento il frutto del loro amore e del loro lavoro. Qualcosa certamente si può fare per ritardare la nostra dipartita, ed è la prevenzione, evitando gli stili di vita sregolati, le abitudini alimentari e quei vizi (tabacco, droghe) che sappiamo essere grossi fattori di rischio. E soprattutto facendo quei controlli medici periodici per capire come sta il nostro corpo.  In ogni caso non ci rimane che vivere la vita appieno affinchè la salute ce lo permette e con questo non voglio dire di vivere come se fosse l’ultimo giorno ma cercare di avere uno stile di vita intenso negli affetti, nel vivere appieno le emozioni tanto è vero che non è importante il traguardo della nostra vita, piuttosto la qualità del nostro viaggio.
Gianluca Boffetti

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