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MONTICHIARI (BS): COLLE SAN GIORGIO

Ancora un appuntamento davvero interessante e molto partecipato, quello organizzato dalla Pro Loco Montichiari col patrocinio del Comune di Montichiari, nella persona dell’Assessore alla Cultura Franzoni… nel programma dell’estate monteclarense, alla scoperta dell’ex convento sul colle di San Giorgio alto, ora purtroppo ridotto a ruderi. È in corso una trattativa tra il Comune e la Sovrintendenza, in collaborazione con l’Associazione GAM (Gruppo Archeologico Montichiari), che da tanti anni ha effettuato scavi in zona, per acquistare e, accedendo a fondi statali e privati, mettere in sicurezza e rendere visitabile questo sito storico, da troppo tempo abbandonato. I relatori: Fernanda Bottarelli, Fabio Serravalle a Paolo Chiarini, tra preghiere dedicate al Santo, storia e molte leggende, reperti trovati durante i lunghi scavi, ci hanno tuffato al tempo in cui nacque San Giorgio, nel 280 d. C., in Cappadocia, cresciuto nella fede cristiana, nel periodo delle Crociate. Il santo infatti fu adottato come simbolo del trionfo del bene sul male, sempre raffigurato con l’armatura e la spada, mentre uccide il drago, combattendo perciò come Crociati che volevano sconfiggere l’Islam (il male) e far trionfare il bene (il cristianesimo).

San Giorgio è patrono di soldati, arcieri, contro la peste, la lebbra e i morsi di serpenti. S. Giorgio e Montichiari hanno particolari interessanti in comune: il nostro comune nasce ufficialmente il 23 aprile 1167 e il santo si festeggia il 23 aprile; sul timpano del Duomo, a dx di S. Maria Assunta c’è S. Giorgio, (a sx S. Pancrazio); il 23 aprile si benediva la campagna, prevalente nel nostro paese fino a pochi decenni fa e in greco Giorgio significa agricoltore. Nelle Bolle Papali del V° e VI° sec. S.Giorgio alto e basso risultano di proprietà del Papa; nel XV° sec. del Monastero di S. Afra di Brescia. Nel XVIII sec, soppresso l’Ordine di S. Agostino, il fabbricato viene acquistato dalla fam. Salvi, per adibirlo ad abitazione per gli agricoltori che coltivarono i terreni circostanti; dal 1970 è di proprietà della fam. Varoli. Dagli scavi effettuati dal gruppo archeologico si è scoperto che c’è ancora una facciata del piccolo monastero dell’VIII° sec; la parte bassa di muri originali, più altre parti aggiunte nei secoli, fino ad allungare in tempi recenti lo stabile per allargare la cascina. Nella cripta è rimasto una parte dell’affresco di S. Giorgio, rovinato dai secoli e dalle modifiche dello stabile. Il convento era stato costruito sul colle perché i Longobardi lo potessero vedere anche dal basso dei paesi limitrofi. Un luogo dunque affascinante per la sua storia, intrigante per le leggende, una delle più misteriose quella riguardante il viale dei 144 tigli che accompagnano verso il colle; per un buio silenzioso ricco di vita passata ancora ben percepibile. Un evento, come ha ribadito Ferrario della Pro Loco, da ripetere di giorno, per ammirare, da questa posizione strategica, un ampio panorama.
Ornella Olfi

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