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MES = DITTATURA

Perché il “MES” non è un “patto di stabilità” qualsiasi ma una dittatura. Vi faccio una proposta: voi mi affidate i vostri soldi e io li gestisco alle seguenti condizioni: 1) Non avete diritto di chiedermi delucidazioni su come li spendo, e decido io quali informazioni darvi. 2) Non avete diritto di controllare come li utilizzo. 3) Nel caso che nonostante tutto emerga dei problemi, non potete denunciarmi a meno che non sia io ad autorizzarvi…. accettate? NO, vero? Ebbene, sappiate che con il MES, “Meccanismo europeo di Stabilità” avete “accettato” (o meglio vi hanno imposto) un “contratto” con condizioni praticamente identiche A QUELLE CHE VI HO “PROPOSTO” SOPRA… Infatti il MES gestirà i NOSTRI soldi, che ci vengono tolti mediante le tasse, e gli stati aderenti non possono esercitare nessun controllo sul MES (come è scritto “candidamente” sul trattato) e anche nel caso che emergano “problemi” (che difficilmente emergeranno, visto che nessuno può controllare niente) non saranno comunque perseguibili dalla legge… a meno che non siano loro stessi ad autorizzare un procedimento contro di loro. Le sedi del MES non possono essere “violate”, leggete cosa prevede il trattato, sulla cui base potranno esigere qualsiasi cifra riterranno opportuno dagli stati membri, che dovranno consegnare il malloppo entro soli 7 giorni. Ovviamente quando succederà, gli stati aumenteranno le tasse per trovare la liquidità richiesta. UN BEL CONTRATTO, NON C’E’ CHE DIRE!!! E la cosa peggiore è vedere come alcuni cittadini difendono pure il MES, con dichiarazioni tipo “è un fondo salva stati, è molto utile”… poveri noi! Facciamo finta che sia così: ovvero che l’istituzione del MES sia utile… PER QUALE MOTIVO PERO’, IL MES HA BISOGNO DI TUTTE QUESTE “PROTEZIONI” ??? Per quale motivo hanno sancito di operare al di sopra della legge??? Per quale motivo è esentato da ogni CONTROLLO??? E’ un mistero come molti cittadini nutrano ancora, incredibilmente, fiducia nei confronti di una casta di politicanti, servi dei poteri forti, che non paghi di vivere tra prebende e privilegi, ci hanno trascinato volontariamente e deliberatamente nel baratro di una pesante crisi finanziaria, a suon di speculazioni finanziarie e delocalizzazione delle aziende, cosa che oltre ad aver trasferito i posti di lavoro laddove i lavoratori sono poco più che schiavi, ha posto fuori mercato le aziende che sono rimaste in patria, che non possono reggere la concorrenza di chi produce con costi 15-20 volte inferiori, tra imposizione fiscale e costo della manodopera.

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