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MEMORIA ED EDUCAZIONE

L’Apertura al futuro scaturisce da un’eredità.
Secondo Bergson il tempo non è da intendersi come un degrado, dell’Essenza, nemmeno come lunghezza – spaziale, ma bensì come creazione. In una logica di divenire perpetuo, in cui il presente custodisce il passato, si apre al Futuro, sempre nuovo.

L’Essere Umano di oggi riceve continui stimoli, messaggi, immagini, che per la grande quantità e per la velocità con cui arrivano egli fa fatica a sedimentarli e a ricordarli, per renderli esperienza. C’è un oblio non causato da una successiva cancellazione ma come sovrapposizione già in partenza. Secondo Mortari: ”Si può accedere al senso delle cose solo di ciò che si vive, in quanto si entra nell’orizzonte del vissuto”.
Mentre dove c’è una frammentazione dei vissuti viene meno il valore formativo dell’Esperienza.

La velocità delle Esperienze rende difficile il senso di appartenenza ai propri vissuti, per cui in senso simbolico “Il possedere dimora presso i propri atti”.

La velocità delle immagini, avvenimenti in transizione da una successione asettica degli avvenimenti che si sostituisce alla profondità della durata.
Il Presente si allarga a dismisura, non rendendo possibile la ciclicità del Tempo -> Passato -> Presente -> Futuro.

E’ un Presente sempre identico a se stesso non è più scenario Esistenziale dove lo spessore Esistenziale risulta incommensurabile rispetto alla capacità umana di Manipolazione. E’ un tempo improprio, inautentico.
L’Esperienza necessita di essere sedimentata nei contenuti della memoria per riemergere sotto forma di coscienza.
TANIA DOLCI SONNI

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