Nella mente
s’affollano ricordi
tenerezze infinite
dolori senza fondo
dalle fauci allargate.
Don Salvatore
con umiltà e fede
sapeva ascoltare
rabbonire
portare consiglio
condividere.
Nelle sere
sublimi
uguali e diverse
giungeva la sua voce
ridonava allegria
condivisione.
Narrava del tempo
e del presente
azzardava
riconduceva
nel palmo di mano
accoglieva
speranze e gioie.
Nostalgia
e mancanza
cieca e buia
ardente
sento di te
carissimo Don Salvatore
consapevole
che dall’alto
sguardo paterno
volgi
accarezza
mai abbandona.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste