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L’EQUILIBRIO

“Non vedevo l’ora di andare in pensione…, chi l’avrebbe mai detto, a cosa è servito lavorare tutta una vita?”. Capita spesso di ascoltare queste parole e oggi, a causa del Corona Virus si sentono ancora più frequentemente.
Fa male sentirle, guardare negli occhi le persone mentre lo dicono: si sentono tradite e per questo si percepisce la loro rabbia ed il loro dolore. Il dato preoccupante è che lo sento dire anche dai quarantenni che ancora sono nel fiore della vita. Certamente, lo sgretolamento della certezza per quanto riguarda il lavoro, l’inaffidabilità dei rapporti umani, le miriade di malattie che ogni giorno colpiscono parenti, amici o semplici conoscenti, rende la nostra vita insicura. Sarà che il pensiero comune sia quello che bisogna morire oltre i 100 anni di vita e quest’ultima dovrebbe essere felice e piena di soddisfazioni. Ad essere razionali sappiamo che in fin dei conti la vita è ricca di di possibilità, felici o tristi, percorsi fortunati e meno fortunati: cerchiamo di scampare ai pericoli sperando che vada tutto bene ma non è sempre così. Non voglio dire che dobbiamo essere pessimisti per forza o pensare sempre che le cose vadano male ma neanche credere che andrà sempre e solo bene.
L’importante è non arrivare impreparati, essere comunque pronti, per quanto possibile alle piccole avversità quotidiane e anche ai drammi che potrebbero scuotere la nostra vita.
E’ difficile tenere l’equilibro tra paura e speranza, tra sentieri liberi e ostacoli sormontabili:
quando voli non vorresti mai pensare alle cadute, e quando cadi vorresti solo poter riprendere a volare. Tutti vorremmo essere felici il più possibile, ma non va purtroppo sempre così.
E’ faticoso stare nella realtà, oggi più che mai, ma è risaputo che la vita è un dono e vale sempre la pena di viverla anche se talvolta ci lascia l’amaro in bocca.
Gianluca Boffetti

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