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Leggere per capire

IL TEMPO Il tempo…. talvolta rifletto sulla possibilità che la mia clessidra temporale abbia quasi terminato la sua sabbia… come reagirei? Cercherei di mettere a posto tutte le cose nei cassetti giusti in modo da non lasciare “lavori sospesi” a chi resta, oppure…. mi getterei a capofitto nella vita che rimane? Subito dopo cerco di rimettere ordine nei miei ricordi: quanta vita c’è dietro di me: tanta grazie a Dio, eppure non riesco mai ad esserne pienamente soddisfatta: ce ne vorrebbero almeno dieci una dietro l’altra tutte in fila mi ritrovo a dirmi…. oppure no, solo questa, purchè sia vissuta minuto per minuto gustandone ogni piccolo morso, come un dolce di cioccolata o un bicchiere di acqua fresca quando hai sete, o una nuotata in piena estate in un mare cristallino, o un lungo minuto di silenzio quando ne hai più bisogno. Posso solo ringraziare per tutto ciò che ho avuto e che ho, ma non posso fare a meno di desiderare di vivere d’un fiato, con i finestrini della macchina abbassati mentre sfreccio a centotrenta all’ora in autostrada senza rinunciare per questo a sporgermi dal finestrino per acchiappare al volo le sensazioni che la vita ti regala chilometro dopo chilometro, sia che siano dolorose o felici. E poco importa se la sabbia continua a scorrere ! Maria francesca Brambilla IL NOSTRO DESTINO Giorno dopo giorno, ora dopo ora, passo dopo passo scriviamo il nostro destino. Lo facciamo tutti i giorni, all’interno del nostro fare e del nostro “non fare”. Agendo o restando passivi. Ogni nostra scelta attiva o passiva ci conduce da qualche parte, anche se non sappiamo dove. E ci conduce da qualcuno, che diventerà davvero “qualcuno” (amico, amante, figlio, conoscente, amico) oppure da “nessuno” (solo figure di passaggio, esseri sfumati senza volti da ricordare, meri contorni sfumati della nostra esistenza). A margine di tutto ciò, ecco il difficile. Muoversi con la cognizione che si sta facendo e costruendo il proprio destino, perchè proprio questa anomala consapevolezza, rende il nostro incedere inquinato, condizionato, spesso mirato. Aggiustato. Eppure dovremme agire, fare e quindi pensare, solo perchè ci viene dettato dal nostro vero io, ovvero dalla nostra essenza, la stessa che esigerebbe solo di essere assecondata e rispettata, e mai forzata. Nulla di più. Rispettata e mai forzata. Difficile, ma non impossibile. A momenti alterni, ma pur sempre possibile. Maurizio Lorenzi

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