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L’ATTENZIONE AL CIBO COME CURA

Soprattutto ora che inizia la stagione estiva, non si può certo dimenticare un’attenzione particolare alla cura del nostro organismo nel campo dell’alimentazione.
Lo stato di nutrizione di una persona è facilmente calcolabile grazie ad un calcolo rapido: si divide il proprio peso corporeo (espresso in kg) per il quadrato dell’altezza (espressa in metri).
Tale parametro, noto come Indice di Massa Corporea, rispecchia anche lo stato di salute di una persona e, quando il valore è compreso tra 18.5 e 24.99, si è in condizioni di normopeso, mentre nelle situazioni in cui è minore o maggiore, ci potremmo trovare in uno stato rispettivamente di sottopeso o sovrappeso.
Focalizziamoci ora sul cibo, che introduciamo per l’energia che ci può dare e per il piacere associato ad assaporare certi gusti che catturano il nostro palato.

Negli alimenti sono presenti i nutrienti, ovvero sostanze chimiche che vengono utilizzate dall’organismo per la crescita e il mantenimento delle funzioni vitali, e si dividono in macro- e micro- nutrienti, a seconda della quantità richiesta dal nostro organismo; i macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi e acqua) compongono circa il 50% della dieta! Alcune sostanze sono dette “essenziali”, poiché devono essere introdotte necessariamente con la dieta, in quanto il nostro organismo non è in grado di sintetizzarle. Esse comprendono vitamine, minerali, alcuni aminoacidi e acidi grassi.


La carenza di particolari nutrienti può indurre malnutrizione e un esempio è la pellagra, causata da deficit di vitamine del gruppo B, che si manifesta con gravi conseguenze anche a livello della pelle. Bisogna però prestare particolare attenzione anche alle conseguenze del comportamento opposto, relative all’eccessiva assunzione, che ugualmente può portare a gravi complicanze, obesità e disturbi correlati, fino alla tossicità. Bisognerebbe pertanto mantenere un equilibrio tra i vari tipi di nutrienti, poiché uno squilibrio potrebbe influenzare lo sviluppo di disturbi.


Un aspetto molto interessante da considerare riguarda l’indice glicemico.
Questo parametro misura quanto rapidamente, dopo il consumo di un carboidrato (pasta, riso, pane, patate, dolci…), aumentino i livelli di glucosio plasmatico, considerando anche quali alimenti vengano assunti insieme al carboidrato stesso. Di conseguenza, i livelli di insulina, l’ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue, aumentano, inducendo ipoglicemia e tendono a sviluppare il senso di fame anche dopo poco tempo dal pasto e favoriscono un aumento di peso.

I cibi con un basso indice glicemico, invece, aumentano lentamente i livelli di glucosio, determinando livelli inferiori d’insulina postprandiale e meno fame, rendendo quindi meno probabile il consumo di calorie in eccesso.

Questi effetti determinano un buon profilo lipidico nel plasma e una riduzione del rischio di obesità, di diabete mellito e di eventuali sue complicanze. Prestiamo attenzione a ciò che mangiamo e alla nostra salute. Rispettiamo il nostro organismo e aiutiamoci a vivere meglio, coltivando stili di vita sani, associati ad un esercizio fisico costante e proficuo.

Per informazioni, curiosità o domande, non esitate a scriverci all’indirizzo mail allascopertadellascienza@gmail.com

A cura delle Dott.sse Chiara Ticozzi e Silvia Bolognini

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