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L’anima danzante di Stefania Iannotta

C’è chi nasce con la musica nell’anima e il ritmo nel sangue, e Stefania Iannotta è senza dubbio una di queste persone. Dalla tenera età di quattro anni, la danza ha plasmato ogni giorno della sua vita, trasformando una semplice passione infantile in una vocazione travolgente e una professione brillante. Il suo percorso non è stato solo un susseguirsi di passi e coreografie, ma una vera e propria scuola di vita che le ha insegnato perseveranza, disciplina e l’arte di superare ogni ostacolo. Oggi, Stefania non è solo una ballerina professionista stimata, ma anche una donna che sta imparando a usare il potere dei social media per mostrare al mondo non solo la sua straordinaria arte, ma anche la sua autentica personalità.

La danza è entrata nella tua vita a soli 4 anni. Come è sbocciata questa passione e come è evoluta nel tempo?

La danza è stata un vero e proprio colpo di fulmine, fin da piccolissima! Ricordo ancora il desiderio bruciante di danzare che avevo da bambina. Ho iniziato con le danze latine, poi la magia della danza classica e moderna mi ha rapita completamente. È stato un percorso intenso, fatto di lezioni, audizioni e un desiderio irrefrenabile di migliorarmi. La danza è diventata la mia voce, il mio modo di esprimermi!

Quali sono stati i momenti più significativi che hanno messo alla prova la tua passione e, allo stesso tempo, l’hanno rafforzata?

Ci sono stati momenti duri, certo, ma ogni sacrificio è valso la pena! Il liceo coreutico a Nocera Inferiore è stato un periodo incredibile, cinque anni in cui vivevo solo di body e scarpette, girando l’Italia per lezioni. Poi, a 19 anni, ho superato quell’audizione con la Compagnia d’Oriente che ha segnato l’inizio del mio sogno, ed è lì che ho capito che non avrei mai potuto fare a meno di ballare. Ogni volta che entro in sala, sento una scintilla, un’emozione che mi travolge e mi ricorda perché faccio tutto questo!

La tua carriera ti ha portato a lavorare con nomi importanti dello spettacolo, da Bill Goodson a Massimiliano Gallo. C’è una performance o un’esperienza che ti ha lasciato un segno particolarmente profondo?

Ogni esperienza è stata preziosa, ma lavorare al fianco di giganti come Bill Goodson, Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo nel musical “FlashDance” è stato un sogno che diventava realtà! E poi entrare nel corpo di ballo di Massimiliano Gallo per “Anni ’90 noi che volevamo la favola”… un’energia pazzesca sul palco anche grazie allo straordinario lavoro coreografico di Ettore Squillace! Ogni coreografo, ogni produzione, mi ha dato qualcosa di unico, facendomi crescere sia artisticamente che umanamente. Sono grata per ogni singolo passo di questo viaggio!

Oltre al palco, ti stai avvicinando anche al mondo dei social media, in particolare Instagram, come “vetrina” per il tuo lavoro.

Ammetto che all’inizio ero molto timida con i social, ero troppo immersa nei miei studi di danza! Ma le persone intorno a me mi hanno incoraggiata a usarli come vetrina, e piano piano ho sconfitto la mia insicurezza. Non mi sento un’influencer, ma ora ho scoperto che mi piace moltissimo usarli e soprattutto è una vetrina incredibile per il mio lavoro! Voglio far crescere il mio profilo, non solo per mostrare la danza, ma per veicolare un’immagine autentica, fatta di sicurezza e personalità, non solo di estetica. È una sfida entusiasmante!

Anche la fotografia è diventata un mezzo per esprimerti e sconfiggere la timidezza. Cosa ti affascina di più di quest’arte e come pensi possa integrarsi con la tua carriera di ballerina e la tua presenza online?

La fotografia è un mezzo magico, un modo per sentirmi libera di esprimermi davanti all’obiettivo! Mi ha aiutato tantissimo a superare la mia timidezza. Adoro il fatto che permetta di catturare momenti, di stampare ricordi che potremo rivivere nel tempo. Credo che la fotografia sia un’alleata perfetta per la danza e i social: mi permette di raccontare la mia storia visivamente, di mostrare la bellezza del movimento e di creare un’immagine ancora più completa di me stessa.

Ti definisci una persona semplice, testarda, timida ma passionale. Come questi tratti della tua personalità si riflettono nel tuo approccio alla danza e alla vita?

La semplicità mi lega alle cose autentiche, come il rumore del mare o il buon cibo. La testardaggine mi spinge a non mollare mai, neanche di fronte alle difficoltà, ed è fondamentale nella danza dove la disciplina è tutto. La passione è il motore di ogni mia azione, sia sul palco che nella vita quotidiana. E la timidezza, beh, quella la sto trasformando in forza, imparando a esprimermi sempre di più. Pretendo molto da me stessa, è vero, ma è ciò che mi spinge a migliorare costantemente!

Stai per laurearti alla magistrale in scienze motorie e hai progetti in pentola legati allo spettacolo. Come ti vedi tra dieci anni?

Tra dieci anni… Spero di vedermi felice e realizzata, sia professionalmente che personalmente! Ci sono progetti entusiasmanti in arrivo nel mondo dello spettacolo, e la laurea magistrale mi darà nuove opportunità. Voglio continuare a ballare, a emozionarmi e a emozionare. Spero di poter viaggiare ancora di più, scoprire nuove culture e continuare a esprimermi attraverso la danza e, perché no, anche con la fotografia. Il mio sogno è vivere una vita piena, ricca di esperienze e sempre, sempre, a ritmo di danza!

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Instagram @ste_iannotta

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