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LAMBORGHINI JARAMA, L’ULTIMA 2+2 DI FERRUCCIO

La Lamborghini di cui scriverò oggi è una vettura rarissima, meno di 330 esemplari prodotti, suddivisi in due versioni. Il modello nacque nel 1970 in sostituzione della Islero, un’altra vettura stupenda della Casa bolognese, ritengo quest’ultima forse la più bella delle Lambo.
Anche qui per il nome si pesca nel mondo della tauromachia, infatti Jarama era ai tempi nota in Spagna, perchè si allevavano proprio in quella città una razza particolare di tori da combattimento.
Due modelli: la Jarama prodotta in 177 esemplari che ne fanno una vettura veramente esclusiva e con numeri bassissimi di produzione, aggiornata poi nel 1973 con la Jarama S che porterà il modello a fine ciclo. Paolo Stanzani e Marcello Gandini sono i due nomi che la plasmaron; il primo , un ingegnere allora giovane e poi entrato di diritto nella leggenda del mondo dell’auto, il secondo penso non necessiti di presentazioni.
La macchina è un 2+2 a trazione posteriore, cambio manuale a cinque marce.
Il motore è un V12 di 60 da 3.9 litri montato in posizione anteriore longitudinale, equipaggiato con 6 carburatori weber doppio corpo 40 DCOE.
Passava da 0 a 100 in circa 6,5 secondi e superava di slancio i 250 km/h.
La linea è bellissima e anticipa di molto uno stile che sarà diffuso anche ai nostri tempi.
Particolari e molto eleganti i cerchi in lega Campagnolo in magnesio, cosi come i fari pop up della Carello. A luci anteriori spente le donano un profilo estremamente elegante, una volta accesi ne aumentano di molto l’aggressività della linea.
Con la versione S la potenza aumentò fino a 350 cv e si poteva ordinare anche con cambio automatico ma a essere sincero un’auto simile è sempre meglio averla manuale. Utile l’inserimento sempre sulla S dello sterzo servoassistito.
Di questa seconda versione ne produssero solamente 150, rendendo la Jarama S una macchina da subito difficile da trovare. Poche le diversità a livello estetico rispetto alla Jarama prima serie.
Lussuosi e sportivissimi gli interni con tutti gli strumenti raggrupati davanti al pilota, un ampio tunnel centrale e due posti aggiuntivi che la rendevano perfetta per chi voleva portare i figli a scuola senza rinunciare però a prestazioni al top e linee senza tempo. Quanti costa ? Penso che la maggior parte di noi possa permettersela solo in scala 1:18…
Gli anni 70 sono stati un periodo davvero intenso e intriso di sangue, spesso innocente, per il nostro paese. Il terrorismo, il caso Moro, le tensioni nel mondo del lavoro e la guerra fredda ancora nel pieno, hanno agitato sin troppo il tessuto della società di allora. Automobilisticamente parlando hanno rappresentato un decennio pieno di bellissime creazioni e di vetture entrate nell’olimpo delle più belle di sempre. Con l’avvento degli anni 80 buona parte dell’artigianato italiano legato al mondo dell’auto inizia a scemare fino poi a scomparire quasi del tutto con l’arrivo degli anni 2000. Tante case e grandi nomi vengono ceduti, assorbiti, passando di mano. Si sa però che un nome non è una garanzia, se non c’è più chi lo ha plasmato a dirigere e gestire. La Jarama è stata una delle auto più belle di sempre della casa di Sant’Agata bolognese insieme alla progenitrice Islero. Anche oggi le Lambo sono bellissime ma queste qui, quelle delle origini, avevano e hanno tutt’ora un’anima.

Antonio Gelmini

Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail a: meccanicagelmini@gmail.com
Meccanica Gelmini Italia

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