Cara Ele oggi mi è stata posta una domanda alquanto strana: e tu? Sei davvero felice?
Inizialmente pensavo fosse solo una frase banale, talmente facile e scontata che mi rifiutavo di dare una risposta. Oppure, mi rifiutavo di rispondere perché, in realtà, la risposta non la sapevo nemmeno io. Cosa vuol dire essere davvero felici? Cos’è la vera felicità?
Se questa domanda viene posta ad un bambino, egli ti risponderà che la felicità è nei giocattoli che riceve o nelle caramelle che i genitori gli lasciano mangiare o che i nonni gli danno di nascosto.
Se questa domanda viene posta ad un ragazzo, egli ti risponderà che la felicità è nelle cose che gli piacciono. Se questa domanda viene posta ad un adulto, egli ti risponderà la famiglia.
Se questa domanda viene posta ad un anziano, egli ti risponderà che non lo sa.
Nessuna risposta è sbagliata, ma solo una è vera.
La gente pensa che la felicità, quella vera, sia qualcosa di materiale, che si può comprare o ricevere in dono; ma la felicità vera è qualcosa che va conquistato, perché tutti possono circondarsi di cose belle, ma pochi hanno il cuore ricolmo di felicità. Io non lo cos’è la vera felicità, quella che ti fa ridere il cuore, ma so che… che…, so che non so nulla. Sono ignorante.
Non so cosa sia la vera felicità e non mi sono mai posta questa domanda. So che cos’è la felicità, quella semplice, basilare, anche se non esiste. La felicità “semplice” è quella felicità che si prova a ridere con qualcuno, a ricevere un regalo o a stare con le persone a cui si vuole bene, ma è quella felicità destinata a spegnersi appena ci si chiude in camera e tutto quello che si è creato, si distrugge.
“La felicità non esiste”. Ricordi questa frase?
Era quella che ti ripetevi in continuazione, fino a stare male. Dicevi che la felicità era solo uno scudo del dolore, che era solo una finzione, un attimo di pausa tra un dolore e l’altro, come nei film: la felicità era l’intervallo tra una parte e l’altra.
Dicevi che la felicità è un ponte che si è costretti a sorpassare per andare avanti nella vita, ma dicevi anche che non dovevi affezionarti a quella sensazione di benessere, perché sarebbe durata poco.
Hai avuto paura della felicità, perché pensavi fosse un gioco. Eppure ora, ridendo e crescendo, sei arrivata al punto di chiederti cosa sia la vera felicità e di cercarla. Sei arrivata al punto di chiederti se esiste e se la troverai. Mia cara Ele è normale.
La felicità arriverà per tutti; devi solo crederci.
Adesso sei veramente felice?
Poniti questa domanda ogni mattina, appena sveglia, e ogni sera, prima di addormentarti.
Arriverà un giorno in cui smetterai di chiedertelo, senza rendertene conto. Ecco, mia cara Ele, quel giorno avrai trovato la vera felicità.
Valeggi Eleonora