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LA STORIA SUL TRENO

Nello scompartimento del treno c’erano solo due viaggiatori, una giovane, triste donna ed un anziano distinto signore. La donna guardava distrattamente dalla finestra e aveva occhi pieni di lacrime. Il signore si decise di iniziare una conversazione:

  • Mi perdoni, vedo che è molto turbata e vorrei raccontarle una storia, così si può anche distrarre dai suoi problemi. – “Perché no” – pensò la donna, “Tanto non posso stare peggio di adesso”.
    L’anziano cominciò: – Viveva in una grande città un giovane, intelligente, istruito e molto ambizioso. Aveva tre sogni nel cassetto: diventare manager in una grande e prestigiosa agenzia, trovare la donna dei suoi sogni e sposarla, diventare famoso.
    Un giorno ricevette l’invito da una grande agenzia per un colloquio di lavoro. Era una fredda mattina di gennaio e per andare all’appuntamento doveva attraversare un vasto parco. In un vialetto vide un anziano signore sdraiato per terra nella neve. Pensò che probabilmente era ubriaco e si allontanò senza soccorrerlo; aveva fretta, non voleva arrivare in ritardo per questo importante evento. Giunse in tempo, ma il colloquio non ottenne il risultato bramato, non andò bene e non fu assunto.
    Lo stesso anno, in estate, ci fu una grande festa con giostre, bancarelle, luci, allegria e rumori. Lui passeggiava distrattamente quando gli si avvicinò un’anziana con maschera e capelli grigi. I suoi occhi sorrisero, lo salutò cortesemente, era evidente che voleva allacciare una conversazione ma lui infastidito, fece finta di non averla sentita e sì allontanò. Lo stesso anno in autunno il giovane, pensieroso e deluso sedeva in una panchina nel parco immerso nell’oro delle foglie autunnali.
    Una donna di mezza età si sedette vicino a lui. Era tristissima e piangeva. A lui questo comportamento dava fastidio quindi si alzò e andò a sedersi su un’altra panchina.
  • E sarebbe questa la storia?- chiese la ragazza infastidita e annoiata. – Aspetta, adesso viene il bello ed è molto interessante.
    Dopo qualche tempo gli capitò di leggere un articolo sul giornale, accompagnato da una foto. Sulla foto c’era anziano signore sdraiato per terra, nella neve in un parco. Subito conobbe la persona da lui vista quel giorno di gennaio. Capì che questo signore era dirigente della grande agenzia multinazionale nella quale lui aveva avuto l’appuntamento per il colloquio. Si raccontava che il dirigente aveva avuto un malore ed era svenuto poi grazie ad alcuni passanti fu portato in ospedale dopo di che si riprese. Essendo una persona molto nobile e riconoscente fece di tutto per ringraziare i suoi soccorritori. Il giovane pensò amaramente che, se si fosse fermato per aiutarlo, chissà…
    Un giorno scese di fretta dall’autobus andando a scontrarsi con una giovane donna, molto carina. Qualcosa nei suoi occhi allegri gli era sembrato familiare ma non sapeva cosa. Nell’ultimo istante scorse con la coda dell’occhio un ciuffo grigio da una parrucca che portava nella borsa. Capì che era “l’anziana” con la maschera che aveva provato a parlargli quel giorno della festa.
    Se solo si fosse fermato ad ascoltarla, chissà…
    Poi vide su un altro giornale la foto della triste signora incontrata nel parco. Capì che era una famosa scrittrice e solo un anno dopo il loro incontro, pubblicò un libro che la rese famosa in tutto il mondo. Se solo si fosse fermato a consolarla quel giorno, chissà… Il giovane capì allora che il destino gli aveva preparato l’avvenimento dei suoi tre sogni, ma lui non aveva saputo cogliere l’occasione.
    La ragazza perplessa ed imbarazzata, non sapendo cosa rispondere strinse la mano all’anziano signore: – Piacere, mi chiamo Dara.
  • Piacere mio, io sono Alessandro.

Racconti tradotti dal bulgaro di cui non si conosce l’autore. Un ringraziamento a Darina Naumova che li ha condivisi con noi.

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