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LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA

La nostra biblioteca, situata a Remedello Sotto in prossimità della scuola dell’infanzia, in piazza Ruzzenenti, vi aspetta con tante altre novità ogni lunedì e giovedì dalle 17 alle 19. Se volete contattarci e verificare la disponibilità dei vostri libri preferiti telefonate al numero 328-1807645. “I libri più letti” 1° Accabadora di Michela Murgia 2° Vicino a te non ho paura è un libro di Nicholas Sparks 3° Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh Molto letti anche: Le beatrici di Stefano Benni, Figlia del silenzio di Edwards Kim, Memorie di una geisha di Arthur Golden. “Perché leggerli” LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA di Stieg Larsson Stieg Larsson (1954-2004) scrittore e giornalista svedese, è stato un esperto conoscitore, a livello mondiale, di movimenti di estrema destra e neonazisti. Collaboratore di diverse testate e dell’agenzia di stampa TT, corrispondente dall’Inghilterra, consulente del Ministero di Giustizia, inviato per l’OSCE, ha lavorato anche come consulente per Scotland Yard. Egli riteneva di avere una missione: impegnarsi in prima linea contro razzismo, antisemitismo, fascismo, movimenti nazionalisti, discriminazioni, abusi sulle donne; egli si identificava totalmente con il proprio lavoro. E’ morto improvvisamente per un attacco cardiaco nel 2004. Dopo la sua morte sono stati pubblicati i suoi romanzi polizieschi facenti parte della trilogia Millennium: (2005) Uomini che odiano le donne, (2006) La ragazza che giocava con il fuoco, (2007) La regina dei castelli di carta; divenuta ormai una serie di culto in molti paesi, conquistando nel mondo oltre quindici milioni di lettori. Nel secondo libro della trilogia Millennium abbiamo lasciato Lisbeth Salander ferita da tre proiettili, di cui uno al cervello, dopo aver tentato di uccidere il padre Zalachenko,(un ex agente, disertore dello spionaggio militare sovietico, un criminale assassino), ed il fratellastro Niedermann, (un gigante biondo, pluriomicida, geneticamente insensibile al dolore fisico). In questa terza parte della storia la ritroviamo ricoverata in un ospedale di Goteborg, sottoposta ad un delicato intervento per l’estrazione dei proiettili e, due stanze oltre la sua è ricoverato il padre da lei gravemente ferito al volto con un’accetta. Una sezione deviata dei servizi segreti svedesi, che opera indipendentemente ed all’insaputa della sede centrale, per i servigi spionistici resi da suo padre,si era occupata di coprire tutte le sue malefatte: traffico d’armi, di droga, di esseri umani, dei maltrattamenti inflitti alla moglie, picchiata sino al punto d’essere ricoverata sino alla fine dei suoi giorni, nonché di intervenire nei confronti della figlia, internandola prima quale psicopatica pericolosa per sé e per gli altri, successivamente affidandola a delle famiglie e poi, raggiunta la maggiore età, a dei un tutori, uno di loro abusò sessualmente di lei. Tutto questo giustifica l’odio ed il rancore viscerale di Lisbeth verso il padre, (che ha tentato di eliminare più volte), e la forte diffidenza che nutre nei confronti del prossimo. Due distretti di polizia, quello di Goteborg e quello di Stoccolma, stanno indagando su di lei, sul padre e sul fratellastro Niedermann che si è dato alla fuga uccidendo un poliziotto e ferendone un altro. Le indagini di questo caso hanno catalizzato l’interesse dei mass media ed il clamore suscitato mette in allarme questa cellula dei servizi segreti: lei e suo padre sono diventati personaggi scomodi di un passato che assolutamente non deve venire alla luce: svelerebbe il loro operato illegale, l’abuso di potere e quindi comprometterebbe l’esistenza futura del servizio stesso. Michael Blomkvist, giornalista paladino della verità, amico di Lisbeth, che conosce il suo passato ed è certo della sua innocenza, si mobilita per smascherare la congiura ordita a suo danno; é accusata di pluriomicidio, quello di Dag Svensson e della moglie (relatori dell’inchiesta sul traffiking), di lesioni aggravate ai danni del criminale Lundin e tentato omicidio, o in subordine lesioni aggravate, nei confronti del padre. Per far questo si farà aiutare dalla stessa Lisbeth e dagli amici di lei, sia quelli conosciuti personalmente che quelli conosciuti tramite la rete web, acker abili quanto e più di lei, e per la sua difesa in tribunale chiamerà in causa sua sorella, l’avvocato Annika Giannini, che si occupa dei diritti delle donne; quindi, in previsione del processo, concertano una strategia comune per la preparazione della difesa. Le forze dell’ordine, i servizi segreti, alcuni membri del governo ed il gruppo di amici di Lisbeth, (che abbiamo conosciuto nel corso della trilogia), mettono in atto tutti gli stratagemmi più o meno legali per sorvegliarsi l’un l’altro e scoprire le mosse dell’avversario: sorveglianze, pedinamenti, furti di prove documentarie, intimidazioni, omicidi ecc. Viene fissata la data del processo che libererà o condannerà definitivamente Lisbeth……. A questo punto penso di aver sufficientemente stimolato il vostro interesse ed interrompo la trama del romanzo che lascio alla vostra lettura. Come nei primi due libri della trilogia la storia inizia lentamente, è piena di personaggi nuovi rispetto ai primi due e bisogna raccapezzarsi, abbiate un po’ di pazienza, non rimarrete delusi perché poi sarà un crescendo incalzante ed avvincente che vi catturerà; tutti i quesiti sui vari personaggi che erano rimasti precedentemente in sospeso saranno svelati e come in un puzzle ogni pezzo troverà la giusta collocazione. A chi si accinge a leggere questo libro, qualora non l’avesse già fatto, consiglio la lettura dei precedenti (“Uomini che odiano le donne” e “La ragazza che giocava con il fuoco”) dei quali è la degna conclusione; un thriller che descrive la società contemporanea svelando la corruzione che serpeggia nelle varie istituzioni di un paese con un occhio sempre attento alle violenze perpetrate dagli uomini contro le donne. Gaboardi Angela

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