In questi giorni un altro ex parlamentare bresciano ha lasciato la vita terrena. Elio Fontana (nella foto di copertina) era nato a Marcheno il 30 marzo 1941, dopo una malattia ha cessato di vivere il 5 settembre scorso.
In rappresentanza della Democrazia Cristiana era stato per una legislatura dal giugno 1979 in Parlamento e poi per altre tre legislatura fino al 1993 al Senato. Nella sua casa viveva la politica, il fratello Gianfranco è stato sindaco di Collebeato, mentre il fratello Sandro è stato anche lui parlamentare e Ministro dell’Università e della Ricerca.
In questa occasione come in altre, è facile per me ricordare il passato politico di quel partito, nel quale ebbi a militare dal 1960 al suo scioglimento del 1994. Così mi viene in mente quale era “La Mia D.C.”. Un tema che molti politici si sono posti raccontando il loro operato politico. Certo, loro erano dei grandi personaggi, sia a Brescia, ma anche in Lombardia e a livello nazionale. Io, un semplice democristiano, che ho avuto la fortuna di conoscerli, e nel mio piccolo, con altrettanti piccoli incarichi nel partito a livello comunale o della zona, concorrere a far funzionare e sostenere quel partito.
Con alcuni di essi fui anche un amico ed insieme percorsi periodi operativi ed organizzativi.
Su tutti mi viene alla mente il libro “La Mia D.C.” scritto su Gianni Prandini, che fu da lui ideato, pensato e suggerito, che racconta la sua storia politica, che lo aveva visto per tanti anni in Parlamento ed al Senato, e più volte Ministro. Fu presentato ed apprezzato un anno dopo la sua morte, avvenuta il 12 marzo 2018. Fummo per tanti anni amici in politica, che solitamente non dura per sempre, considerando che la stessa Democrazia Cristiana venne qualche decennio dopo ad esaurirsi.
Fu per tanti anni una amicizia stretta, nata attorno agli anni 1963, fu anche mio testimone nel 1973 al mio matrimonio. Ma ritorniamo ad Elio Fontana, lo conobbi nei primi congressi giovanili della D.C. a Brescia, essendo lui diventato, succedendo a Gianni Prandini, delegato provinciale il 19 dicembre del 1995. Partecipai anch’io e votai per la sua carica, entrando anche nel Comitato Provinciale.
Venne riconfermato delegato provinciale per la seconda volta il 19 gennaio 1969 all’XI° Congresso Provinciale dei Gruppi Giovanili. In quegli anni lo venni a conoscere meglio, oltre ad essere eletto nel Consiglio Provinciale, lui mi affidò l’incarico di presidente della Commissione Enti Locali.
Fu anche l’occasione per conoscere alcuni giovani democristiani, che negli anni successivi saranno Sindaci ed Assessori in tanti Comuni Bresciani, o Assessori Regionali, alcuni di essi proprio come Elio, Parlamentari, fu anche Sottosegretario del Lavoro nel governo De Mita del 1983.
Bastano i nomi di Gianni Gei, Giacomo Rosini, Federico Nazzari, Ettore Emidio Isacchini, Luigi Elisetti, Carlo Bonafini, Giuseppe Joannes, Fausto Gardoni, Cristoforo Franzelli, Mario Alquati, Federico Nazzari, Marco Manfredi, Armando Pietta, Roberto Arturi.
Forse non facemmo molto, però tante le riunioni, in particolare nei paesi della bassa bresciana, cercando di coinvolgere i giovani ad interessarsi della politica, in particolare a livello comunale.
Nel 1970 molti i giovani Sindaci nei Comuni bresciani che mettono in pratica un richiesto rinnovamento da parte della società. Molti di quei giovani, come Elio Fontana, hanno rappresentato, come sottolineava nei giorni della sua scomparsa, la coinvolgente professionalità espressiva di Tonino Zana: “Con la sua scomparsa si assottiglia una generazione alimentata, quotidianamente, dal «pane e politica». Nella storica sede D.C. di via Tosio 8 a Brescia, si formava la giovane classe dirigente”.
Una delle ultime volte che lo vidi, salutandomi disse: “Eccolo qua l’ultimo dei democristiani che ancora scrivono lettere al Direttore del Giornale di Brescia”, nel mio piccolo anche quello rimane un vanto. Qualche anno dopo quell’impegno giovanile, quale segretario di zona, ebbi la possibilità per un certo periodo di partecipare alle riunioni del Comitato Provinciale della Democrazia Cristiana.
Quindi conoscere ed assistere a dibattiti importanti, con i grandi personaggi della politica democristiana bresciana, che ogni giorno trovavano posto sulla stampa dei quotidiani e settimanali bresciani e più delle volte in quella nazionale. Per tanti anni Brescia, era premonitrice della politica lombarda e nazionale. Bastano i nomi dei già citati, aggiungendovi Bruno Boni, Mario Pedini, Mino Martinazzoli, Pietro Padula, Ciso Gitti, Fabiano De Zan, Giacomo Mazzoli, Franco Salvi, Michela Capra, Francesco Lussignoli, Faustino Zugno, Annibale Fada, Mauro Savino, Bruno Ferrari. Molti di loro in diverse occasioni furono presenti ad incontri ed assemblee a Mezzane. Oggi in Italia alcuni partiti o presunti tali, si dicono di rifarsi alla Democrazia Cristiana.
Forse proprio per questo dovrebbero tutti mettersi il cuore e l’animo in pace, smettendola di ritenersi i continuatori di quella irripetibile Democrazia Cristiana. Che al di là dalle sue magagne, aveva nei suoi aderenti persone che sapevano incarnare il loro attingere negli ideali cristiani, con l’intento di essere prima di tutto una testimonianza di vita nella quotidianità, a favore e con i cittadini.
Marino Marini