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La lingua, la testa, la pancia (1^ parte)

Dodicesima margheritina.
Con la lingua diciamo le cose, con la testa le pensiamo, con la pancia le proviamo. Quando dico testa e pancia intendo dire due emisferi del cervello. L’emisfero di sinistra è l’emisfero razionale, cioè la parte di noi che ragiona, che ha buon senso, che capisce le cose. Questo emisfero di sinistra la chiamiamo testa, la testa è cresciuta con noi alla nostra età, quindi noi ragioniamo benissimo per l’età che abbiamo. L’emisfero di destra è invece l’emisfero emotivo. A sinistra ragioniamo e a destra proviamo le emozioni, i sentimenti, gli affetti, istinti, paure, desideri, gioie, sofferenze, rabbia. Questo emisfero lo chiamiamo faccia.
La testa che ragiona è la nostra età, la pancia che prova non ha la nostra età. Penso sia capitato a tutti di dire: “domani vado e vedrai cosa gli dico, vedrai cosa faccio” … questa è la testa che decide, poi arriviamo là e la pancia ci frega, e così facciamo il contrario. Perché la pancia, le emozioni, sono più forti dei ragionamenti, altrimenti non ci sarebbero le guerre, basterebbe sederci a tavolino mezz’ora per evitare certe cose. Ammettiamo che io litigo con mio marito, litigo, discuto con la lingua. Con la testa penso che non vale la pena, ma con la pancia mi viene voglia di mettere il broncio con mio marito. Quindi chi nella coppia non parla e mette il muso, vuole dire che ha un pezzo di pancia di tre anni di età. Che non è ancora cresciuto.  Nella nostra società sono in aumento le donne che quando hanno un figlio cominciano a stare male, esaurimenti, depressioni. Vediamo di capire il perché. Quando nasce un bambino la donna è sopra i vent’anni come minimo, e la testa che ha sopra i vent’anni cosa dice? “Questo bambino dipende in tutto da me, sono io il responsabile, tocca proprio a me”. Questa è la testa che ragiona. La pancia delle donne depresse è sempre ferma da zero a due anni di età al massimo; se avete una donna depressa, nelle vostre conoscenze chiedete che cosa gli è successo da zero a due anni? E’ sempre successo qualcosa. La pancia quindi ti dice: “Ma che cosa ti è saltato in mente di fare un figlio vero, io al massimo gioco con un bambolotto a cinque anni”. La testa dice: “tocca proprio a te” la pancia dice: “che cosa ti è saltato in mente poi” … Nella guerra tra testa e pancia ecco la malattia. La malattia non ce la manda Dio, ce la fabbrichiamo in casa quando testa e pancia non vanno d’accordo. Sono le donne che oltre a fare una fatica ad alzarsi di notte per il bambino sentono il rifiuto di farlo. Anche le ragazze che si sposano dicono: “si io mi sposo ma figli proprio no”. La pancia non è pronta. Tutti i fatti di cronaca si possono spiegare solo con la pancia altrimenti sono inspiegabili. Bambini maltrattati, è la pancia di cinque che maltratta il bambino di cinque. Perché a trent’anni non potrebbero maltrattare un bambino. I sassi del cavalcavia sperando che non tornino più, due anni di età. Le violenze, gli stupri, la pedofilia, pancia di cinque che fa queste cose con i bambini, perché con la testa di quaranta, cinquanta non potrà mai fare certe cose perverse con un bambino. E l’aborto stesso si può spiegare solo con la pancia. Un cervellino anche solo di tre anni non butterebbe mai via un bambino vero. L’aborto che cos’è nella realtà? Prendere un bambino vero e buttarlo nella spazzatura. Ma questo è possibile alla pancia che c’è in me, che va al seggiolone, prende il bambolino e lo butta in un angolo perché si è stufata. Non entro nel merito della sofferenza delle donne che abortiscono, io non ho mai visto una donna pentita di aver tenuto un figlio, mai nella mia vita. Ne ho visto diverse confuse di non averlo tenuto. Una pancia adulta non concepisce un figlio che non desidera, perché sta attenta. E se proprio capita un figlio, una pancia adulta è in grado di accoglierlo serenamente, qualunque sia il problema. Un marito che sfarfalleggia ancora in giro, vuol dire che ha la pancia ferma a diciassette anni di età. Perché a diciassette anni uno si guarda intorno e dice: “ma io devo chiudermi in casa tutta la vita con questa qui?” Con tutto il ben di Dio che c’è giro, aspetta che do ancora un’occhiata. La fedeltà è una questione di maturità e di pancia, una pancia adulta rimane fedele per tutta la vita, qualunque cosa succede. Chi non è fedele è perché ha una pancia ferma all’adolescenza. E questa è la margherita più grossa, siccome è la più grossa, nessuno la vede. Scegliere vuol dire rinunciare a tutto il resto. E’ talmente evidente che nessuno ci bada mai.                  
continua-2
Tratto dal Libro di Belotti
con commento di Gianluca Boffetti

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