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LA DIETA DELLA PAROLA

La nostra società? Un infinito parlare e lanciare messaggi senza contenuti. Fiumi di parole ci coprono di banalità, di stupidità, di mezze certezze e di bugie. Il vero e il falso sono continuamente mescolati per ragioni politiche, per farsi ascoltare e per interesse. Spesso tutto questo travolge anche i nostri pregiudizi sugli altri, sui destini della società in cui viviamo e sulla nostra immagine del futuro, trasformandoli (per noi) in certezze. Certezze, appunto, riferite agli altri, agli interessi per cui si impegnano e alle ragioni dei loro comportamenti. Questa incessante e libera logorrea mediatica dovrebbe essere lo strumento della nostra libertà. E invece si riduce al racconto di un mondo statico e immobile, nonostante l’apparente dinamicità linguistica e culturale, espressione di una marmellata mediatica cui dobbiamo guardare con sospetto e senso critico. Come difenderci da tutto questo? Forse con il silenzio, con una dieta della parola e dell’informazione falsa nella quale i media tentano di affogarci. In questo senso sarebbe utile un giorno alla settimana in cui essere liberi e indipendenti, capaci di riflettere sul nostro destino e su quello di chi ci sta accanto, sul mondo e su un universo che conosciamo ancora poco. Cosa c’è laggiù, nello spazio costituito da milioni di nebulose e miliardi di stelle che sono la parola di Dio? Sabino Acquaviva Inviato da Grazia Caggiano

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