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LA CATTEDRALE DEL MARE

di IIDEFONSO FALCONES La nostra biblioteca, situata a Remedello Sotto in prossimità della scuola dell’infanzia, in piazza Ruzzenenti, vi aspetta con tante altre novità ogni lunedì e giovedì dalle 17 alle 19. Se volete contattarci e verificare la disponibilità dei vostri libri preferiti telefonate al numero 328-1807645. “I libri più letti” 1° Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh 2° La strada di Smirne di Antonia Arslan 3° Ave Mary di Michela Murgia “Perché leggerli” LA CATTEDRALE DEL MARE Lo scrittore spagnolo vive con la famiglia a Barcellona dove esercita la professione di avvocato specializzato in diritto civile. La Cattedrale del Mare è il suo primo romanzo ed ha conquistato milioni di lettori sia nel suo paese che nel resto d’Europa, in Cina, Brasile e Turchia. Pubblicato in Italia nel 2007 da Longanesi, è stato anche, secondo tutte le classifiche, il romanzo d’esordio di maggior successo nel nostro paese dove ha vinto il Premio Boccaccio Sezione Internazionale. Nel 2009, sempre Longanesi ha pubblicato La mano di Fatima. Il libro narra la vita di Arnau Estanyol nel periodo che va dal 1320 al 1384, un viaggio coinvolgente ed affascinante in Barcellona e dintorni nell’epoca buia del medioevo feudale. Il romanzo inizia col matrimonio di Bernat Estanyol con Francesca, é una bella festa tra amici e parenti ma viene sconvolta dall’arrivo del conte locale che reclama ed ottiene il diritto feudale di giacere per primo con la moglie del “suo” servo. Dopo l’accaduto Francesca vive come un’anima in pena indifferente a tutte le giustificazioni date dal marito; la sua tristezza contagia tutta la casa. Nel 1321 nasce Arnau e non vi sono dubbi sulla sua paternità: è un Estanyol perché ha un neo vicino all’occhio destro come il padre, il nonno e gli antenati ma, a causa di ciò che ha subito, la madre lo alleva nell’indifferenza mentre il padre cerca di sopperire con tenerezza ed amore. Nonostante Bernat abbia ereditato dal padre la terra che lavora, per legge, come servo della gleba, è costretto a subire le angherie del signorotto. Questi un giorno costringe Francesca a trasferirsi con il figlio presso il Castello per fare da balia ai suoi figli e Bernat rimane da solo a vivere nella masseria. Un giorno, nell’andare a cuocere il pane al castello, viene a sapere che la moglie é stata costretta a prostituirsi ai soldati ed ormai non allatta più il bambino che trova nel retro di una fucina tutto sporco, emaciato e piangente. Non può sopportare anche questo, la moglie è ormai perduta ma il figlio no e quando il garzone tenta di impedirgli di portarselo via non esita ad ucciderlo. Bernat lascia la sua proprietà e fugge col figlioletto a Barcellona dove una legge consente, dopo un anno ed un giorno di permanenza in città, di ottenere la cittadinanza e quindi la libertà dall’asservimento al proprio signore. Sono ospitati segretamente in casa della sorella Guiamona che alleva Arnau con i suoi due figli e Bernat viene impiegato presso la bottega artigiana del cognato Grau Puig, un ricco mercante che desidera entrate a far parte della piccola nobiltà catalana. Tra i vicoli di quel rione della città Arnau conosce Joanet, un povero ragazzino ripudiato dal padre perché tradito dalla moglie Joana che, a seguito di ciò, egli ha segregato a pane ed acqua in una stanza con una sola finestrella. Joanet quindi parlava e godeva delle carezze della madre solo attraverso l’alta finestrella ma in seguito, quando lei capì che con Arnau e Bernat egli aveva finalmente trovato una famiglia, si lasciò morire. Arnau lamenta col padre la mancanza della madre (che mentendo gli aveva detto essere morta di parto) e lui, per consolarlo, lo invita a rivolgersi alla Madonna che è la madre di tutti. Egli allora inizia a frequentare la chiesa di Santa Maria del Mar e rimane affascinato dai lavori di costruzione di questa grande chiesa voluta e finanziata dal popolo per il popolo, che sarà poi il fulcro di tutte le tormentate vicende della sua vita. Guaiamona muore e suo marito sposa una giovane nobile, vende la bottega e quindi padre e figlio sono costretti a lavorare nelle stalle della nuova proprietà dei Puig. Nonostante la loro rettitudine ed il loro zelo sono soggetti ad ogni tipo di angherie da parte dei nobili. Ad incrementare ulteriormente l’insoddisfazione e la rabbia è la mancanza di grano e durante una ribellione popolare Bernat incita la folla a ribellarsi ai soldati ma viene catturato insieme ad altri nove, impiccato e lasciato quale monito sulla pubblica piazza. Arnau non vuole che il corpo del padre subisca anche quest’onta e con uno stratagemma riesce a dargli fuoco ed a fuggire. I due ragazzi rimangono soli nell’umile quartiere della Ribera; Joanet, tramite il prete della chiesa di Santa Maria del Mar, viene avviato agli studi per il sacerdozio ed Arnau, nonostante la giovane età, entra a far parte della confraternita dei bastaixos, i forzuti scaricatori di porto, che contribuiscono alla costruzione della chiesa trasportando sulla schiena i massi di pietra che servono all’innalzamento delle sue maestose mura. Anche lui contribuirà a quel trasporto e mentre lentamente progrediscono i lavori scorre anche la sua vita in una città dove gli equilibri feudali cambiano ed i mercanti e i banchieri acquisiscono sempre più potere ed autorevolezza nelle scelte che ne determinano le sorti. Molti saranno gli eventi che gli sconvolgeranno la vita, dure guerre per il controllo del mare e quindi dei commerci che lo vedranno soldato leale e coraggioso e poi banchiere altruista ed integerrimo, la peste che stenderà il suo velo di morte sulla città e sui suoi affetti, l’inquisizione che istigherà la già difficile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei e si accanirà contro lui al punto che dispererà di riuscire a salvarsi, ma sarà gratificato anche da grandi sentimenti: amicizie indissolubili, riconoscenza e rispetto, amori, grandi passioni e quella devozione immensa verso la Madre Divina alla quale si rivolge all’ombra delle imponenti mura della Cattedrale del Mare. Vi ho riassunto la vita di Arnau solo fino alla giovinezza per non togliervi il piacere di leggere questo romanzo dove egli si rivelerà una persona di grande tempra ed umanità che nonostante le avversità della vita resterà sempre fedele ai suoi principi. La sua storia e quella degli altri personaggi che ruotano intorno alla sua vita vi porteranno a scoprire gli usi ed i costumi della Barcellona medioevale come se la steste vivendo personalmente. Nonostante la mole del libro vi assicuro che verrete catturati dalla vicenda narrata che troverete avvincente, commovente e coinvolgente. Angela Gaboardi

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