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LA CASA COME LO SPECCHIO DI NOI STESSI

Recentemente, durante una delle mie tante passeggiate con il cane, ho conosciuto un signore assai distinto però giusto un filino particolare.
Questa persona era letteralmente fissata con la casa perché mi raccontava che faceva entrare i suoi ospiti, inclusi tecnici vari ed eventuali, a patto però che indossassero le pattine (anche se fuori splendeva il sole e non cadeva una goccia d’acqua da mesi) da lui opportunamente fornite oppure se offriva ai suoi ospiti il caffè o altra bevanda sotto al piattino della tazzina posizionava un tovagliolino in modo che sicuramente non lasciasse il segno sul tavolo e la lista potrebbe continuare ancora a lungo però credo, anche così di aver reso abbastanza bene l’idea.

Recentemente si è trovato ad accogliere delle cagnoline (altrimenti sarebbero finite in un canile) di un suo parente che non poteva più occuparsene e di lì a breve ha mutato, davvero, letteralmente il suo modo di essere, in quanto ha fatto “cadere tutti i paletti” che si era costruito in una vita (dato che avrà grosso modo sui 65 anni) e la sua abitazione ora è sicuramente un po’ meno perfetta ma più “viva” e, se posso permettermi, allegra…per lo meno è quanto afferma perentorio lui.
Premesso questo aneddoto, adesso, inizio con qualche piccola e, forse, banale considerazione collegata a questo tema. Vi è mai capitato di entrare in casa di qualcuno e dire: “ma è proprio una bella casa, è davvero meravigliosa” oppure, al contrario di pensare “mamma mia qua non ci verrei a stare nemmeno se me la regalassero, ma proprio per niente e nessuno al mondo!”
Come mai succede questo? Credo che ci sia una sorta di legge di attrazione (come capita con le persone che qualcuno ci piaccia al primo sguardo e un’altra persona no e lo decidiamo inconsciamente ancora prima che questa abbia aperto bocca e proferito una sola sillaba) e finiamo per essere, quindi, attratti da ciò che ci somiglia. Ma non c’era pure un detto? “Chi si assomiglia, si piglia?”

Sicuramente la casa (come la nostra macchina) sono un po’ la nostra copia perfetta e finiscono con il passare del tempo per somigliarci sempre di più. Ecco perché diciamo che ci piace quell’abitazione che è simile alla nostra mentre finiamo con il detestare, o comunque non amare, quella che è totalmente il nostro opposto. Anzi dirò di più.
Essendo affascinata da questa idea mi sono documentata ed ho scoperto che esiste una teoria psicologica che lega ogni stanza ai diversi stati dell’inconscio della nostra anima.
Ad esempio, sempre secondo questa teoria se c’è una stanza che facciamo fatica a sistemare o liberare è perché, magari, è colma di ricordi significativi, che siamo pieni di abitudini che non vogliamo lasciar andare a favore del nuovo…e, invece, magari, dovremmo farlo…
Ma forse, per capire questo, non sarebbe servito nemmeno una teoria psicologica, voi che dite?
Invece una cosa che non sapevo e che, per lo meno, nel mio caso corrisponde al vero sempre secondo questi studi è la seguente: se la casa è impolverata vuol dire che ci sono tanti pensieri a cui si fatica a trovare una soluzione mentre se è disordinata (e questo non fa sicuramente per me) vuol dire che si continua a tergiversare e non si riesce a risolvere i problemi ….

La vostra com’è? Anche i colori parlano molto di come siamo perché, ad esempio, il blu è il colore della calma e dell’armonia mentre il rosso è il colore delle persone piene di passione, l’arancione esprime entusiasmo e il giallo indica un carattere ottimista…
Ogni stanza poi ha un suo significato ben preciso, ad esempio, se il bagno è ben curato vuol dire che abbiamo cura di noi stessi mentre la cucina è il luogo dove si ritrova con la famiglia ossia dove si parla e si cerca di risolvere i problemi e dovrebbe emanare un senso di calore e sicurezza!
E il nostro armadio com’è? Ben organizzato oppure sembra che sia appena passato un uragano o un terremoto del settimo grado?
Il guardare ed analizzare per bene la nostra casa potrebbe servire a farci capire davvero chi siamo e che cosa vogliamo!
Molte persone, invece, tendono a riempire la casa di ricordi, di viaggi, con dei souvenir oppure altri ne fanno una sorta di santuario con foto di tutti i parenti e amici morti…
Ma la casa dovrebbe essere un posto dove rilassarci e sentirci in pace con noi stessi e non oppressi dalle cose che ci circondano.
Magari, proviamo, a sostituire qualche oggetto (non tutti però, solo qualcuno) e forse in questo modo non ci sentiremo sopraffatti dalle cose che ci stanno intorno, ma in totale tranquillità e serenità. Dopo questo (e avremo cura di non aver gettato ancora niente) proviamo a fare un giro per le stanze di casa e se ci sentiremo meglio e più soddisfatti allora vorrà dire che abbiamo fatto la scelta giusta mentre in caso contrario saremo ancora in tempo a riposizionare tutto quanto esattamente come era poco prima…
Credo, anzi sono convinta, che provare a fare questo esperimento possa essere utile anche perché cambiare il corso delle cose non è sempre detto che sia sbagliato. Anzi, in alcuni casi è utile e serve a farci stare meglio così da poter ripartire con più grinta e pieni di voglia di fare (e sistemare)! Non lo pensate anche voi?
Monica Palazzi

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