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ISORELLA (BS): STORIA, ARTE E TRADIZIONI

Il nome Isorella può significare “piccola isola”, intendendo un’area il cui perimetro è costituito da corsi d’acqua. Il toponimo prenderebbe origine dall’etimo celtico is (acqua) e indicherebbe l’esistenza di un villaggio abitato dai Galli Cenomani antecedente all’epoca romana.
“Insulella” invece è il toponimo latino precursore di Isorella, nome che fa la sua comparsa in un diploma di Ottone I del 6 ottobre 969.
Attualmente il comune di Isorella non possiede frazioni, tuttavia storicamente fino agli inizi del ‘900 esisteva in località San Nazzaro, un piccolo centro abitato sede altresì dell’omonima chiesa campestre, andato via via de-popolandosi nel corso dell’ultimo secolo. Tale centro aveva una certa importanza a livello locale, tanto che la denominazione comunale era Comune di Isorella con San Nazzaro. Il territorio di Isorella è compreso nella pianura Padana. Il comune è situato accanto ai confini delle province di Cremona e di Mantova ed è inserito nell’area della Bassa Bresciana, ovvero il territorio di pianura a sud della provincia; il paese è perciò interamente pianeggiante. L’altezza massima sul livello del mare è di 60 m al confine con il comune di Ghedi a nord del paese, mentre la minima è di 48 m al confine con i comuni di Gambara e Gottolengo a sud-ovest.

Il comune è attraversato da diversi canali e corsi d’acqua artificiali, atti soprattutto all’irrigazione dei terreni coltivati. Il principale tra essi è il Naviglio, che in questo tratto assume il nome di Naviglio di Isorella, il quale attraversa l’abitato da nord a sud fino all’altezza della cascina Bocche, punto in cui si dirama in tre corsi d’acqua: il canale Il Naviglio, la seriola Asolana e il vaso Canneta. Altri canali minori degni di nota sono i vasi Seriola e Fontana. Per quanto attiene al rischio sismico, Isorella è posta in una zona classificata a sismicità bassa (Zona 3), malgrado la vicinanza al Lago di Garda, area classificata a medio rischio (Zona 2) dopo il terremoto del 24 novembre 2004.
Il clima è quello tipico dei comuni dell’alta val Padana: l’estate è caratterizzata da caldo afoso con elevata umidità, mentre l’inverno è invece rigido e spesso nebbioso, con sporadiche nevicate durante i mesi più freddi.
Lo stemma del comune di Isorella si ricollega ai movimenti di liberazione locali e nazionali ispirati dai principi e dagli eventi della Rivoluzione Francese, specie in diretta connessione con le campagne napoleoniche in Italia. Elementi figurativi costituiti dal fascio repubblicano, simbolo di libertà (anche i “matti delle ore” in Piazza Vecchia, ora in Piazza Loggia portano il berretto frigio; elementi di carattere locale e nazionale, dati da due bandiere: l’una azzurra, che è il colore della città di Brescia, capoluogo; l’altra rossa, bianca e verde è il tricolore italiano.

CENNI STORICI
Sopraggiunti i romani, Isorella sorse primariamente come “vicus”, disperso in una piana coperta da foreste e invasa da acquitrini, con piccole radure a prato e a colture. Le sorti del borgo padano, nel corso della storia, rimangono sempre strettamente legate a Brescia capoluogo.
Nell’89 a.C., il territorio della fedele tribù cenomane divenne “Colonia Brixia”, corrispondente di massima all’attuale provincia. Nel 42 a.C. Brescia fu riconosciuta “Colonia Civica Augusta” ed anche Isorella, intorno al 27 a.C., fu interessata dal fenomeno della “Centuriazione”, tuttora riconoscibile, che segnò una svolta fondamentale nel modo di concepire la proprietà e l’attività agricola.
Nella campagna isorellese sono stati riportati alla luce, negli ultimi decenni, i resti di tre “villae” romane databili intorno al I secolo d.C.

Il borgo rurale, prima “fundus”, poi “vicus”, infine “pagus”, fu costituito in comune (“Communis Jure Proprio”) verso al fine del secolo dodicesimo, dopo che sulla riva sinistra di un grande corso d’acqua, in luogo sopraelevato, era nato il “castello”, protetto da palizzate con terrapieni e fosse, per iniziativa di qualche “miles”, di piccoli proprietari e coltivatori, modesti mercanti e artigiani, a difesa dei terribili Ungari. Nelle travagliate vicende delle lotte fra Papato e Impero, fra Impero e Comuni, fra Comuni e Signorotti feudali, fra guelfi e ghibellini, a cui si aggiungono epidemie e carestie, Isorella subisce, come più di altri centri della zona, gravi contraccolpi. Tuttavia la comunità rafforza i suoi vincoli, acquista una precisa fisionomia civile e religiosa attorno alle proprie istituzioni, struttura gli organismi rappresentativi, ordina e sviluppa l’economia. Brescia non trascura certo la provincia, specie le terre di confine. Pietro e Lanfranco Martinengo hanno in dono metà delle terre di Isorella. Il vescovo Berardo Maggi, signore di Brescia realizza nella seconda metà del 1200, sul corso d’acqua pre-esistente, un’opera idraulica di portata storica, il Naviglio, canale di irrigazione e anche di navigazione in certi tratti, che si diparte dal fiume Chiese a nord-est di Brescia e, percorrendo la zona sud-orientale della provincia, sbocca nel fiume Oglio a Canneto. La vita di Isorella sarà sempre intrecciata alle sorti del Naviglio, che Venezia nel 1600 tenterà di rendere per intero navigabile secondo un disegno che, attraverso l’Oglio e il Po, avrebbe portato all’Adriatico. Subentrate ai Comuni le Signorie, Brescia soccombe infine ai Visconti di Milano e con Milano rimarrà per 90 anni, interrotti dalla breve Signoria di Rodolfo Malatesta.
Al termine di lunghe lotte fra Milano e Venezia per l’egemonia nell’Italia settentrionale, l’esercito della Serenissima Repubblica condotto dal Carmagnola, occupa Bergamo e Brescia (battaglia di Maclodio, 12/10/1427). Isorella, già conquistata dal Carmagnola stesso una prima volta 8/8/1421, era caduta il 29/5/1427. L’economia è di carattere essenzialmente rurale, la campagna produce cereali, foraggi, legname, vino. Le terre sono in gran parte proprietà di nobili e signori, come i Martinengo, gli Ugoni, i Gambara, che vivono in città. Il Comune ha scarse risorse: un mulino, una sega, una bosco e pochi campi.
Avanza lentamente una categoria di piccoli proprietari e conduttori; ristretto è il numero di artigiani e commercianti. La peste del 1630 dimezza la popolazione: da un migliaio di abitanti a 440. Nel 1722 gli abitanti saliranno a 1050 e a 1300 nel 1757. Dopo il ristagno del 1600, contrassegnato da ruberie, estorsioni, delitti, si avverte nel 1700 una decisa ripresa, sul piano civile ed economico, nonostante Venezia entri in piena crisi di decadenza ed accentui la sua pressione fiscale.
Sta emergendo la nuova classe della borghesia, si estende nelle campagne l’allevamento del bestiame, si sviluppano la bachicoltura e l’industria della seta, si pronuncia un certo spirito imprenditoriale. Nel 1741 è ultimata la costruzione della nuova chiesa parrocchiale e nel 1757 Isorella da Rettoria diviene Arcipretura.

Nel 1859, dopo la seconda guerra di Indipendenza decisa a Solferino e S. Martino, con Isorella retrovia, la Lombardia è liberata e annessa al Piemonte. Nel 1861 nasce il Regno d’Italia. Il Risorgimento e le Dieci Giornate di Brescia registrano la partecipazione di un’attiva minoranza di Isorella. Sul piano economico e sociale, sono da segnalare l’entrata in funzione della linea ferroviaria Brescia-Parma, che tolse il paese dall’isolamento, la bonifica di vasti territori attorno alle acque del Naviglio accuratamente disciplinate, al miglioramento della viabilità, la nascita del Monte di Pietà e di società di mutuo soccorso insieme alla “Casa di Ricovero Vecchi”, divenuta poi “Casa di Riposo”, l’istituzione in loco della scuola media, che ha decisamente favorito il processo di acculturazione in atto. Si sta avviando l’irreversibile cammino di modernizzazione e industrializzazione del paese, di profonde innovazioni sociali, economiche, culturali, che, all’aprirsi della seconda metà del secolo XX, grazie alla capacità dell’imprenditoria locale, all’impegno delle forze sociali e alla sensibilità degli Amministratori comunali, avrebbero radicalmente trasformato il volto di Isorella: da piccolo centro rurale a punta avanzata di tecnologia, uno dei comuni più vivi e operosi della provincia bresciana.

Monumenti e luoghi d’interesse
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Annunciata
Detta la Signora, venne costruita nel 1703-07 da Paolo Soratini, in seguito ampliata e rinnovata attorno al 1735; essa custodisce una Deposizione di Francesco Prato da Caravaggio e degli affreschi di Giuseppe e Vittorio Trainini. L’organo invece fu costruito nel 1825 dai famosi fratelli bergamaschi Serassi.

Chiesa di San Rocco
La chiesa, detta l’Ancella venne restaurata dopo la peste del 1630 e ricostruita nel ‘700. La sua ricostruzione avviata nel 1774, terminò soltanto nel 1844; la chiesa di San Rocco fu provvidenziale nel giugno 1859 quando ospitò un gran numero di feriti cagionati dalla battaglia di Solferino e San Martino. All’interno della chiesa si trova un’Annunciazione di Gerolamo Rossi.

Le chiese campestri
Nella storia di Isorella vengono ricordate due chiese campestri ora andate distrutte. La più antica, dedicata a Sant’Anastasio, era situata sulla strada per Canneto, e venne abbattuta nel 1700. Oggigiorno di essa resta solo una grande croce in pietra. La seconda chiesa venne dedicata a San Nazzaro e sorgeva sulla via per Leno. In quel luogo una lapide romana attesta l’esistenza precedente di un tempietto pagano consacrato alle Matrone e ad Apollo, e dove i monaci di Leno avevano una loro cellula. Essa fu distrutta nel 1941, tuttavia la sua importanza lasciò una traccia storica nel paese, testimoniata dal fatto che il comune si chiamò, sino alla fine dell’Ottocento, “Comune di Isorella con San Nazzaro”.

EVENTI
• Sagra di San Rocco: legata alla festa patronale religiosa, la sagra si svolge nei due giorni centrali di agosto. Oltre alla processione del santo per le vie del paese e alle celebrazioni nell’omonima chiesa ad esso dedicata, nel centro cittadino vengono organizzati eventi, mostre e concerti, oltre ad un luna park che rimane installato per circa una settimana.
• Festa della Madonna della Valbona: festa religiosa che si celebra la prima domenica di ottobre in via Cavour nel cuore della contrada Valbona, in cui è presente la santella omonima.
• Festa dello Sportivo: festa organizzata sin dal 1993 dalla società calcistica locale nell’area del Centro Sportivo Comunale. Si svolge nel mese di luglio per la durata di due settimane, famosa a livello extraprovinciale soprattutto per le serate di ballo liscio.
• Gran Premio di San Rocco: corsa ciclistica destinata alla categoria Allievi organizzata la seconda domenica di agosto su un percorso ad anello totalmente pianeggiante con partenza e arrivo lungo il Naviglio nei pressi del Ponte Grande. Compreso il 2016 si sono svolte 75 edizioni della gara.
• Palio delle Contrade: organizzato dalla Pro Loco, a partire dal 1986 si sono svolte 15 edizioni del Palio. Viene organizzato per la durata di due settimane tra la fine di giugno e l’inizio di luglio e prevede una serie di tornei e giochi a squadre, che si concludono l’ultima domenica dell’evento con i caratteristici giochi in piazza Castello e nel Naviglio.


Fonti: Comune di Isorella – Wikipedia

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