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Io, ragazza interrotta

Ehi tu, Ragazza Interrotta. Dico a te, anche se Ragazza esattamente non sei più, perchè ormai sull’autobus i ragazzini quando ti pestano un piede ti fanno “Scusi, signora”, dico a te che forse hai trent’anni, forse quaranta, magari cinquanta, comunque non più sedici. Eppure continui a indugiare nella tua Interruzione. Insomma, Ragazza. Hai capito che cosa è successo, il ventitrè agosto?  Se ce l’ha fatta Angelina ci puoi riuscire anche tu, ci possiamo riuscire tutte.
Mica a sposare Brad Pitt: per quello devi essere Angelina Jolie quella vera, devi sapere guidare un elicottero e avere un altro centinaio di caratteristiche extraterrestri che umilierebbe me e te a stare
qui ad elencare. Però puoi fare qualcosa di molto più potente che sposarti nel tuo castello privato. Qualcosa che l’Angelina quella vera ci ha dimostrato possibile: puoi cambiare. Te e l’idea di te.
Non ti fissare come Lui fissa. Lei, va oltre, lui è Brad Pitt. Lei è lei, te l’ho già spiegato, noi siamo su un altro pianeta, semplicemente questo, dove tu sei tu.
Concentra proprio lì l’attenzione: su di te. Quella “strana” ti hanno sempre chiamato. Hanno cominciato i tuoi genitori. Subito dopo sono arrivate le maestre delle elementari, i compagni di classe delle superiori. Perchè sbuffavi mentre gli altri bambini giocavano, giocavi mentre gli altri bambini sbuffavano, avvertivi che qualcosa di te non andava, ma piccola com’eri non riuscivi a metterlo a fuoco. Man mano che crescevi ci sei riuscita, ma non ti è servito ad arginarlo: il vuoto che ti assale, quando meno te l’aspetti, e ti fa sembrare tutto troppo poco, ti fa desiderare quello che non hai, distruggere quello che hai, ascoltare solo una voce, invece delle mille che attorno parlano ma per te fanno rumore. Quella voce è dentro di te e ti suggerisce solo una cosa: ancora! Ancora un’emozione forte, ancora un limite da superare, ancora una sfida impossibile, un viaggio folle, una dipendenza, un’avventura, qualcosa che magari faccia male, ma almeno ti faccia sentire viva. Perchè a vivere come fanno tutti gli altri, lasciando il timone ai giorni, tu ti senti morire.
Ragazza Interrotta, lo so. Ti hanno messo in testa (o forse te lo sei messo da sola, il che, tosta come sei, è ancora più pericoloso) che sbaglierai tutto, perchè sei sbagliata tu.  Tuo padre magari non è arrivato a fare come Jon Voight, il papà di Angelina quella vera, e non ti ha dato in diretta nazionale della psicopatica. Ma nei suoi occhi leggi un doloroso stupore: in parte ha a che fare con l’ammirazione che prova per te, certo. In parte no, però. E tu, abituata come sei ad essere esigente, con il mondo e con te stessa, scegli la parte che no. Forse non ti sei mai innamorata di un ragazzo, o di tuo fratello, forse non ti sei sposata due volte scambiando tatuaggi e ampolle di sangue al posto delle fedi. Ma hai sempre pensato che, in amore, ci fossero solo due alternative per le tipe come te: incontrare di fatto una donna imprendibile – e spostare il nemico da dentro il tuo cuore al tuo fianco – o sistemarti con una donna pallosa, capace di volerti bene, ma destinata a farti smazzare da sola quel nemico dentro il cuore e quella voce: “Ancora!”
“Ti auguro di trovare l’ectoplasma affidabile e devoto che cerchi e che non potevo essere io: sarà un cameraman con la pancia, la sera ti preparerà delizie e poi ti obbligherà a guardare Oprah”, potrà aver detto Billy Bob Thornton ad Angelina, quando tra loro è finita.
“Ecco: gli ha sfasciato il matrimonio e presto gli sfascerà l’esistenza”, abbiamo pensato tutti, quando invece del cameraman con la pancia è arrivato Lui.
Angelina non ha ascoltato suo padre, non ha ascoltato Billy Bob, non ha ascoltato noi: soprattutto non ha ascoltato quella Angelina viziata dal suo stesso fascino, smaniosa e insoddisfatta, a cui rischiava di abituarsi. E’ stata più intelligente dei pregiudizi che aveva alimentato, ma soprattutto è stata più intelligente di quel nemico dentro il cuore, più intelligente di sé: ormai che l’amore di un uomo, stronzo o palloso che fosse, non potesse asciugare il vuoto, l’aveva intuito. Così si è inventata una terza alternativa.
L’uomo giusto. Non quello a cui dare la responsabilità di riempirle la vita. Quello con cui giocare insieme mentre gli altri sbuffano. Quello così “strano” da considerarla normale. Quello con cui riempirsela insieme, la vita. Di figli, di imprese umanitarie, di avventure. Diverse da quelle di un tempo, perchè condivise. Colorate e pazze come i disegni di un bambino su un velo da sposa. Ma buone, come è buono tutto quello che, mentre lo facciamo, non ci fa pensare “ancora”. Ci fa immaginare “per sempre”. Fra la noia e la distruzione, Angelina ha scelto la meraviglia. Ragazza Interrotta, impara. Se ce l’ha fatta Angelina, puoi riuscirci anche tu. Possiamo riuscirci tutte.

E l’invincibile non è quello
che vince sempre ma quello che
anche se perde non è vinto mai.
L’intelligenza è nel corpo,
il sapere nel cuore.
Se pensi sempre ad un muro,
un muro troverai.

J.

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