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Intervista a Lisa Di Giovanni, una poetessa comunicativa

Ogni occasione per la mia penna può essere vissuta come se fosse una musa.

È uscita da qualche mese la nuova edizione de “La Ferocia Con Il Pizzo”, delicata e contrurbante silloge poetica di Lisa Di Giovanni.
Scrittrice, poetessa, manager e ufficio stampa, ama dedicarsi alla stesura dei versi di notte, quando i ricordi e le emozioni più vive riaffiorano nel suo cuore e nella sua anima.

Lisa, com’è avvenuto il tuo primo incontro con la Poesia?
La Poesia è venuta a cercarmi e così attraverso la lettura mi sono avvicinata a questo genere letterario riservato a pochi, ma che una volta che cattura il lettore lo fa per sempre.
Ti ricordi ancora quale è stata la primissima che hai composto?
Come no! È stata ‘Attimo’ scritta nel 1996 alle soglie dell’equinozio di primavera. Purtroppo già a vent’anni ho scoperto quanto la vita potesse essere un soffio.

Leggendo le tue più recenti, quali cambiamenti hai maggiormente notato?
Sono sicuramente migliorata, ma se devo essere sincera chi legge le mie poesie non si rende conto se le ho scritte adesso o venti anni fa, perché il mio stile è sempre stato definito ‘comunicativo’ e i miei versi possono essere lame taglienti o balsamo per il cuore ieri, oggi e domani.
Nei tuoi versi si nota che l’amore possiede un posto privilegiato nella tua vita. Ma che cos’è oggi per te?
L’amore è carburante puro e nei miei versi affronto ogni tipo di amore da quello platonico a quello passionale fino ad arrivare a parlare dell’amore universale.

Nella tua ultima raccolta poetica, intitolata “La Ferocia Con Il Pizzo”, nel corso della sua nuova edizione, possiamo notare una veste grafica molto fresca e accattivante. Com’è nata la collaborazione con la JollyRoger Edizioni e con l’illustratrice Stefania Diaferia?
Fabio Gimignani, amministratore delegato della Jolly Roger Edizioni non ha potuto dire di no alla mia raccolta perché unire i versi alle rappresentazioni grafiche di Stefania Diaferia, hanno reso il libro ancora più affascinante e l’anima dell’essere umano ha bisogno di simili sollecitazioni. L’illustratrice invece nel leggere i miei versi ha sfruttato l’ispirazione, io non posso che essere grata a entrambi.
Molti scrittori sostengono che scrivano per immagini, è così anche per te?
Non credo che io possa mettere dei simili paletti al mio modo di scrivere, sarebbe riduttivo e controproducente, ogni occasione per la mia penna può essere vissuta come se fosse una musa.
Se chiudi gli occhi per un istante, che cosa ti pare di vedere, una volta aperti, innanzi a te?
Se mi abbandono a occhi chiusi vedo sempre il mare nella sua infinita immensità.

E il tuo futuro come lo vedi? Un colore per descriverlo?
Azzurro, lo vedo di questo colore è il mio preferito.

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