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Intervista a Damiano Leone,
lo scrittore con la Storia nel cuore

Scrivo con facilità e le idee non mi mancano

S’intitola “L’Inizio Della Notte” il più recente romanzo di Damiano Leone, che ha riscontrato ottimi consensi da parte dei lettori. L’autore ci ha rivelato, durante una nostra chiacchierata a cuore aperto, qualcosa in più su di sé e sulla sua arte.

Damiano, è uscito da diversi mesi “L’inizio della notte” il suo più recente romanzo. Quali sono i commenti ricevuti da parte dei lettori che l’hanno particolarmente colpita?
Non sono pochi quindi non è il caso di elencarli tutti, ma posso citare con piacere quello molto simpatico di una lettrice che afferma testualmente: “Se fosse scritta da Damiano Leone, leggerei pure la lista della spesa!”. Poi anche quello di un lettore che ha recensito il romanzo affermando tra l’altro: “Pagine necessarie, queste di Damiano Leone, quasi un manifesto della deriva verso cui, sempre più velocemente, stiamo scivolando… ” Per concludere ho apprezzato la sincerità di una lettrice che mi segue da molti anni quando mi ha scritto che, come al solito, il libro le è molto piaciuto come stile e tematiche e, tuttavia, soprattutto alla luce degli accadimenti mondiali di questi ultimi anni, lo ha trovato angosciante nelle sue realistiche previsioni. La cosa onora lei come sensibile e attenta lettrice, mentre per me è un elogio nella consapevolezza di aver narrato in modo efficace un probabile e prossimo futuro.

Solitamente rileggendo un proprio scritto, anche dopo tempo che è stato pubblicato, fa ancora uno strano effetto. Avrebbe voluto modificare qualcosa?
Certo, avrei voluto che i nomi di alcuni protagonisti di primo piano del romanzo fossero rimasti quelli che avevo scelto inizialmente: ma per motivi editoriali che paventavano possibili diffide legali, o anche peggio, ho dovuto accettare di cambiarli. In ogni caso, i personaggi sono talmente ben caratterizzati che i lettori non avranno alcuna difficoltà nel riconoscerli.


Il titolo è indubbiamente di forte impatto. È nato subito o alla fine della stesura?
Poiché mi è parso il più adatto alla trama che avevo in mente, ho deciso così fin dall’inizio.

Quanto è stato complesso scriverlo?
Scrivo con facilità e le idee non mi mancano: quindi l’unica complessità era di concepire una trama sugli eventi politici e sociali del prossimo futuro, che fosse riconducibile in modo chiaro e concreto alle evidenze del nostro presente.

Ha messo in atto dei cambi in corso d’opera a livello di trama?
“L’inizio della Notte” è nato come proseguo e completamento de “Lo spettatore” un voluminoso romanzo scritto nei primi anni 2000 ma pubblicato solo nel 2015 dalle Edizioni Leucotea: forse perché solo allora si è iniziato a capire che certi possibili accadimenti non erano affatto temi idonei ai soli romanzi di fantascienza. Per questo, più che badare a eventuali modifiche della trama, ho dovuto fare attenzione a evitare discordanze con il testo precedente.

Se dovesse usare 4 aggettivi per descrivere il suo romanzo quali userebbe e perché?
Distopico, perché è piuttosto probabile che per una parte dei lettori le conclusioni possano apparire sconfortanti. Utopico, perché quelle persone che invece si rendono conto di quanto sia grave la situazione della nostra civiltà, potrebbero auspicare una tale soluzione. Metaforico perché, prendendo spunto dalle tendenze autodistruttive profondamente radicate nella nostra società, presenta alternative ardite ma non impossibili per risolverle. Profetico, perché nessuno può scommettere che la nostra civiltà, almeno per come è strutturata attualmente, riuscirà a durare per più di 40 anni.

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