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INCONTRO D’AMORE

Quando Gianluca fu abbastanza grande da comunicare e capire com’era fatto il mondo in realtà scoprì che il “suo” mondo era tanto minuscolo da non imparare nulla.
Difatti abitava su un’isola sperduta dell’Oceano Atlantico, nonostante suo padre gli avesse detto che esistevano paesi ben più grandi dove però gli uomini vivevano male e si odiavano fra loro. Del male dunque Gianluca, ne sentiva solo parlare…
Quest’ultimo ascoltava con molto interesse suo padre Michele, leggeva i libri che gli dava poiché per lui si trattava di una grande guida. Quell’isola nella quale Michele si era trasferito, era disabitata e si era rifugiato in quel luogo con sua moglie Francesca, a causa del suo carattere bizzarro e terribilmente suscettibile.
Pur avendo vissuto ad Almenno San Salvatore, noto paese della bergamasca, non era mai riuscito a sopportare intrighi, maldicenze, invidie e gelosie. Quando poi, un suo collega di lavoro fu promesso ad un carica superiore al posto suo, decise di sparire e di abbandonare il paese soffrendone parecchio.
Francesca, che aveva sposato qualche anno prima quando la solitudine lo consumava, non esitò più di tanto ad acconsentire di andare ad abitare su un’isola deserta. Niente al mondo per lei aveva più importanza della tenerezza e dell’amore di Michele. Comunque sia, abitavano su un’isola incantevole nella quale c’era tutto quello che serviva e nessuno sarebbe stato in grado di immaginare la catastrofe che da lì a poco accadde…
Una petroliera uscì dalle rotte consuete e si incagliò sulla barriera corallina a poca distanza dall’isola. Il petrolio sgorgò fuori e giunse ad ondate successive sull spiaggia.
Fu quella notte che Michele e Francesca videro all’improvviso andare all’aria il loro tranquillo paradiso. Quanto a Gianluca conobbe di colpo il resto del mondo ed il male che esso dispone…

 

Fu così che giunsero a riva una decina di uomini scesi dalla petroliera ed una volta atteso il mattino, si misero a perlustrare la zona.
Credendo di incontrare indigeni con archi e frecce, si ritrovarono di fronte Michele, Francesca e Gianluca. I primi approcci furono molto cauti e prudenti.
Michele era terribilmente seccato e rispose scortesemente alla domanda di uno dei marinai che gli chiedeva se abitavano sull’isola. “Da vent’anni ci abitiamo e voi la state distruggendo!”. Michele pensava di dover fare di tutto purchè quegli uomini potessero essere in grado di andarsene al più presto quindi, prestò loro, la sua radio. Intanto la marea si faceva sempre più nera e Michele era preoccupato anche per le conseguenze che avrebbero avuto a livello mondiale le notizie che il petrolio stava distruggendo la fauna e la flora dell’isola.
La notizia del naufragio e della devastante morìa di pesci, aveva raggiunto l’altro capo del mondo. Il giorno successivo giunse una piccola flotta di persone tra giornalisti e troupe televisive desiderose di riprendere quel disastro ecologico. L’isola fu invasa e il caso di Michele fuggito dalla civiltà per stare con gli animali fece parlare mezzo mondo.
L’incidente sull’isola si trasformò in un grido d’allarme per l’umanità intera. Michele non riusciva a darsi pace, pensando a come in poche ore tutto fosse cambiato.
Il giorno seguente giunse sul luogo una giornalista di nome Cristina, la quale fiutò la possibilità di trovare materiale per scrivere una serie di gustosi articoli. Anche se Gianluca sapeva ben poco di quello che era accaduto, Cristina gli era molto vicina, procurandogli grandi languori e profondi turbamenti.
Nessuno si era mai interessato tanto a lui e nessuno aveva mai chiesto una sua opinione. Appena Gianluca la vide si chiese se potesse esistere tanta bellezza. Lei era un corrispondente di un noto giornale chiamato “New Entry Magazine”, diffuso quindicinale italiano. Gianluca era un bel ragazzo e Cristina voleva annidare nella mente di lui, per sapere le sensazioni che provava in quei momenti.
Francesca non vedeva di buon occhio che suo figlio se ne stava appartato per ore con Cristina. Conosceva la vita e si immaginava la tempesta che si stava scatenando in lui. Ne parlò con Michele il quale rispose: “Che vuoi che possa succedere di così terribile? S’innamorerà per la prima volta in vita sua ed imparerà cos’è la felicità e la sofferenza”.
Gianluca e Cristina passeggiavano per ore sulla spiaggia, cercando di isolarsi mentre si vedeva il fango nero e pesci agonizzanti fra le onde cariche di petrolio. Ma ormai Cristina lo sapeva, quella faccenda nel giro di due o tre giorni, avrebbe smesso di avere tutta quella importanza…

Gianluca e Cristina passeggiavano per ore sulla spiaggia, cercando di isolarsi mentre si vedeva il fango nero e pesci agonizzanti fra le onde cariche di petrolio… Ma ormai Cristina lo sapeva, quella faccenda nel giro di due o tre giorni, avrebbe smesso di avere tutta quella importanza. Il resto del mondo se ne infischiava di un’isoletta microscopica e della morìa di flora e di fauna. Il resto del mondo continuava seraficamente la propria corsa verso il più sfrenato consumismo senza curarsi troppo delle conseguenze. (praticamente quello che accade oggi nella realtà… n.d.r.)
Non lo si poteva negare, anche la bella giornalista era attratta da quel ragazzo molto bello ed affascinante ed era disposta a lasciare tutto per lui, lei che per il lavoro avrebbe sacrificato qualsiasi cosa.
Cristina chiese poi a Gianluca: “Non hai mai pensato cosa c’è al di là dell’isola? Hai idea di come vivono i ragazzi italiani?”. “Sì, me lo sono chiesto!” – rispose il ragazzo provando la sensazione del fuoco al tocco delle sue mani. “Papà me ne parla, ogni tanto. Ho letto molti libri e so cosa c’è al di là del mare, ma non speravo che ci fossero ragazze come te”.
Cristina all’improvviso gli fece un richiesta che lo surriscaldò: “Mi piaci Gianluca, dammi un bacio!”, gli sussurrò a fior di labbra. Lui si spaventò e gli chiese: “Un bacio? Insegnami! Non ho mai baciato nessuna”. Cristina allora appoggiò le labbra su quelle di lui, tenendovele a lungo e poi mormorò: “Sei tanto dolce, vorrei portarti via con me”.

Gianluca si sentiva al settimo cielo e dopo quel momento bellissimo tornarono a casa.
Nell’aria intanto, non c’era più nessun profumo di fiori tropicali, solo un acre odore di petrolio.
“Ci vorranno anni prima che un simile disastro possa essere dimenticato” esclamò Cristina a Michele dopo di che aggiunse: “E forse lei deciderà di riportare la su famiglia ad Almenno San Salvatore…”
Al sentire quell’esclamazione, Gianluca si voltò a guardare suo padre per sapere cosa avrebbe risposto, ma non disse nulla. “Sarebbe magnifico papà se tutti tornassimo in Italia” – disse Gianluca che aggiunse: “Cristina me ne ha parlato e ha detto che è splendida”.
“Che ne sai tu, io ci abitavo e ne sono fuggito”, rispose il padre. Cristina gli chiese il motivo della sua fuga dalla civiltà e Michele rispose sviando la domanda, che si trattava di storie vecchie. Cristina aggiunse allora: “Le pare giusto privare Gianluca di tutto quello che c’è al di là del mare? Ora qui tutto sta morendo e si deve arrendere all’evidenza!”.
Michele non rispose e così tutti se ne andarono a letto. Gianluca non riusciva a chiudere occhio; quel bacio lo aveva incendiato e nello stesso tempo cunfuso. Era rimasto estasiato per ore accanto alla giovane ragazza, la cui voce gli pareva come una splendida melodia per le orecchie e soprattutto per il cuore. Il suo sorriso gli ricordava il candore della Luna e la sua pelle, l’avorio della sabbia.

Per Cristina il lavoro su quell’isola era ormai terminato ma non voleva saperne di partire senza Gianluca. Non l’avrebbe mai tradito poiché ricordava bene cosa si provava a ventun’anni se un amore era infelice, sapeva bene lo strazio, i patimenti e le sofferenze che si provano. Gianluca ormai le era entrato nel cuore e a causa di questo non riusciva a prendere sonno: sentiva un immenso desiderio di rivederlo, stringerlo fra le braccia e lasciarsi stringere a lui. Allora si alzò ed uscì a guardare la Luna, l’unica cosa incontaminata di quell’isola. Mentre iniziava a pensare al disastro ecologico che era successo, scorse Gianluca a pochi metri da lei. Cristina lo raggiunse senza pensarci due volte. Gianluca la strinse forsennatamente fra le braccia. Aveva gli occhi lucidi.
Dopo di che si allontanarono da quel brutto paesaggio e si fermarono in un avvallamento della spiaggia, al riparo dal vento.
Cristina lo guardò e ne provò un fortissimo desiderio, sentendo il corpo di lui che tremava fra le sue braccia. Si lasciarono cadere sulla sabbia e si baciarono con forsennata veemenza, mentre lui balbettava: “Ti amo, ti amo, ti amo” ed in un vortice di passione l’alba li colse abbracciati, felici di aver finalmente trovato il paradiso. Il giorno seguente giornalisti e troupe televisive partirono dall’isola e Cristina venne chiamata dal suo direttore il quale le disse che entro tre giorni anche lei doveva ritornarsene in patria.

Michele fu felice della notizia che giornalisti e troupe televisive se ne stavano andando, così finalmente non aveva più persone a rompere le scatole; certo, non poteva immaginare quello che era accaduto tra Cristina e Gianluca, ma da come quest’ultimo vagava con aria allucinata, non dubitava che ne avrebbe avuto il cuore spezzato per sempre. Una volta giunti a casa, Cristina esclamò a Michele: “Io non so cosa ho fatto di male per restarle antipatica, ma le voglio dire un’altra cosa: lei è egoista, pretendere di segregare un ragazzo come suo figlio perché lei ha avuto dei dissidi nel suo paese…”.
“Nessuno le ha mai detto di farsi i cavoli suoi? – ruggì Michele. “L’isola è morta ma per fortuna Gianluca è vivo!!!” – replicò Cristina.
Il giorno seguente Michele si scusò con Cristina per il suo atteggiamento sgarbato, anche se rimase della sua idea. Gianluca abbracciò Cristina e scappò via piangendo dicendole che le avrebbe scritto, che era disperato e che non l’avrebbe mai dimenticata. Lei lo prese da parte e gli disse: “Ti aspetto in Italia, sono sicura che tuo padre ti ci porterà. Ti amo Gianluca!” – e anche lei scappò via piangendo.

Quando Cristina partì, osservò di nuovo quell’isola con il suo anello di morte intorno che la consumava poco a poco. Michele intanto era lì, impalato, osservava la marea nera consumare le rive, i pesci che venivano ad agonizzare sulla spiaggia. Aveva capito che sull’isola non c’era più spazio neanche per lui e la sua fuga dalla civiltà doveva finire. Intanto ad Almenno San Salvatore (Bg) erano giunti appelli perché Michele ritornasse.
Poi si scoprì che quella storia vecchia riguardava una sua ex moglie che allora, quando loro stavano bene insieme, l’aveva tradito con un suo collega di lavoro il quale successivamente, fece pure una fulminante carriera, a danno suo.

Fortunatamente per lui ora c’era Francesca e aveva giurato a sè stesso di proteggerla dai pericoli del mondo. Sapeva di poterlo fare, sapeva di poterla tenere sotto la sua ala e poi insegnarle a vivere nel suo mondo così come aveva fatto lei.
Così Michele decise di ritornare al suo paese ed a Gianluca non sembrava vero… “Cristina aveva ragione…” – pensò Michele mordendosi le labbra, quella ragazza aveva segnato le loro vie indelebilmente. Inoltre pensò che Gianluca avrebbe dovuto imparare da solo a conoscere il bene ed il male del mondo. Lo pensò e sperò con tutto il suo amore che ci sarebbe riuscito senza eccessivi danni.

Lo aveva allevato perché fosse un uomo, perché imparasse a lottare con dignità e la forza di un uomo, contro le cattiverie e le avversità. Michele, tutto immerso in questi pensieri, osservò Gianluca sereno e felice.
Si apprestarono a salire quindi sull’aereo e dopo diverse ore di volo, l’hostess proferiva gli annunci di rito per l’inizio dell’atterraggio. Intanto Cristina, pur non sapendo che sull’aereo in fase di atterraggio a Orio al Serio, c’era Gianluca, attendeva con trepidazione il suo arrivo. Era molto nervosa e non vedeva l’ora di rivedere quel ragazzo che le aveva rubato il cuore.

L’aereo atterrò ed iniziarono a scendere i primi passeggeri. Scesero quasi tutti ma di Gianluca neanche l’ombra: si mise a piangere, ci aveva tanto sperato ma era stata solo un illusione. Iniziò ad allontanarsi ma un grido le fermò il cuore: “Cristina, Cristina…”.
Lei si voltò e con le lacrime agli occhi, si accorse che quella persona che la chiamava era proprio lui, la persona più importante per lei.
Il sorriso raggiante di lui le diede la misura di quanto grande fosse il loro amore.
Cristina si mise a correre felice mano nella mano con lui come se le porte della loro nuova casa si fossero aperte. Inoltre si promisero di combattere contro quelle persone che avevano distrutto quell’isola meravigliosa e di cercare di salvarla, speranzosi di ritornarci per poter riassaporare quell’incontro d’amore.
Gianluca Boffetti

 

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