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IN LIBRERIA

“IL LIBRO DELLE ANIME” di GLEEN COOPER La trama. Seguito de “La Biblioteca dei morti”, il protagonista della vicenda resta un libro, un semplice libro antico, che custodisce un segreto. Un segreto che è stato scritto col sangue nel 1297, da innumerevoli scrivani coi capelli rossi e con gli occhi verdi, forse toccati dalla grazia divina, forse messaggeri del diavolo. Che è riapparso nel 1334, in una lettera vergata da un abate ormai troppo anziano per sopportare il peso di quel mistero. Che, nel corso del XVI secolo, ha! illuminato la strada di un teologo, i sogni di un visionario e le parole di un genio. È un libro, un semplice libro antico. Ma sta per scatenare l’inferno. Perché quel libro è stato sottratto alla Biblioteca dei Morti, la sconfinata raccolta di volumi in cui è riportata la data di nascita e di morte di tutti gli uomini vissuti dall’VIII secolo in poi. Giudizio. Il libro è geniale per trama e stesura della stessa. Lo stile è leggero e discorsivo, quindi godibile e di pronta comprensione. Pensate infatti di partire da un volume rilegato in pelle di vitello color cioccolato, poggiato sul tavolo di un vecchio antiquario, che sul dorso ha un’unica grande incisione fatta a mano: 1527. All’interno invece, un interminabile elenco di nomi, date di nascita e di morte, come se fosse un antico registro anagrafico. E poi ecco che (ri)spunta un ex agente dell’FBI, una nuova verità nascosta in un biglietto con un numero di telefono e una strana firma, Club 2027 e poi l’area 51 e via discorrendo. E’ chiaro che la premessa è intrigante ed il bello è che il seguito riesce nell’impresa di mantenere le attese (perlo meno a livello di trama). Mai noioso. Consigliato. MaLo “QUELLO CHE GLI OCCHI NON VEDONO” La trama. Le vediamo passeggiare ogni notte lungo le strade di periferia delle nostre città. Le chiamiamo prostitute. Ma di loro, dei loro sogni di ragazze, delle loro sofferenze, non sappiamo nulla. La protagonista di questo libro, oggi che le ferite del suo animo sono guarite, ha scelto di raccontare. La vita in Romania che le sta sempre più stretta, la promessa fattale da Ion di un lavoro in Italia, la decisione di partire quando era ancora una ragazzina. Poi l’amara realtà. Per sopravvivere alle cattiverie degli aguzzini indossa og! ni giorno la maschera della donna felice di offrire il suo corpo, ma dentro c’è «un’identità cancellata» celata da «un nuovo vestito indossato a forza». Sarà faticoso e difficile ritrovare se stessa, ma l’incontro con persone che la amano veramente la porterà ad indossare un nuovo abito diventando una nuova persona Giudizio. Lettura veloce e rapida, che si termina in poche ore. Trama semplice, stile non ricercato e discorsivo. Il libro è discreto nel suo insieme, forse perchè mirato ad esaltare la delicatezza e l’importanza delle tematiche affrontate, sempre socialmente utili e stimolanti per una personale nonchè equa riflessione. MaLo “Quello che gli occhi non vedono”, di Irene Ciambezi, edito da Sempre comunicazioni. Prefazione di Nek, post fazione di Giovanni Paolo Ramonda. 120 p., euro 9.

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