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Il tempo fugge a velocità diverse

Misterioso, quasi dispettoso, si potrebbe dire, il tempo con noi: scorre veloce quando vorremmo avanzasse lento e al contrario sembra infinito quando ci piacerebbe passasse rapido. La percezione del tempo, si sa, è legata ad un insieme di fattori che ci fanno apparentemente percepire una misura del tempo diversa in ogni diversa situazione. Questo periodo di tempo sospeso, che ancora non è tornato alla completa normalità, ci ha fatto riflettere su quanto di solito non ce lo godiamo, il nostro tempo. Chi è perennemente di corsa per le mille incombenze quotidiane lo sente inafferrabile, sempre troppo rapido rispetto alle proprie esigenze e vorrebbe spesso giornate di quarantotto ore anziché ventiquattro. Chi vive in solitudine passa invece ore e giornate interminabili e purtroppo gli riesce comprensibilmente difficile cogliere ciò che di positivo ci può essere anche nella vita solitaria. Ormai quasi nessuno ha la possibilità di gestire il proprio tempo in tranquillità, in armonia con i ritmi della propria persona, intesa come fisico e spirito, e tantomeno in sintonia con la natura. Eppure per qualche mese abbiamo dovuto adattarci ad un tempo rallentato, quasi immobile, difficile da vivere, tra paure e incertezze del presente e più ancora del domani. Abbiamo trascorso settimane interminabili, reinventandoci passatempi manuali o intellettuali, scoprendo o riscoprendo attitudini piacevoli, rilassanti, creative.

Ci eravamo riproposti di mantenerle, nel limite del possibile, anche dopo l’emergenza, ma il ritorno alla “quasi normalità” ci ha fatto presto dimenticare molti dei buoni propositi fatti: in certi casi per reali motivi, in altri per memoria corta, quasi forse per tentare inconsciamente di cancellare in un battibaleno tutto ciò che riguarda un periodo nero. Da ogni esperienza negativa però nasce sempre qualcosa di bello, ed è proprio per questo che dovremmo saper trarre anche da eventi tragici la voglia di ricominciare a sognare e realizzare i nostri sogni. L’emergenza covid, come altre esperienze dolorose che capitano un po’ a tutti nella vita, ci può insegnare a cogliere ogni attimo, il famoso “qui e ora”. Ecco allora che il tempo può diventare un vuoto prezioso da riempire col meglio di noi, senza perderne, di “tempo”, magari solo per lamentarci, per pigrizia, per paure esagerate.. Ognuno ha infatti dei talenti da sfruttare ed è un dovere morale non tenerli nel cassetto. Non sono mai fine a se stessi: se siamo soddisfatti, se ci sentiamo realizzati, viviamo più felici e trasmettiamo felicità a chi vive con noi, perché in molti casi le nostre passioni coinvolgono direttamente o portano beneficio anche agli altri…è una catena di quelle belle, da non spezzare.
Olfi Ornella

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