Il sole è sempre stato simbolo della vita, insieme all’acqua e all’aria. Ma non quando è esagerato. Forse è così con ogni cosa, superati certi limiti si trasforma nel suo opposto, il calore della vita diventa fuoco mortale, la creazione, distruzione. Non per caso dicono che, la differenza tra la medicina e il veleno è solo nella quantità.
Come si fa a distinguere la sottilissima linea di demarcazione, invisibile ed impercepibile?
Il paradosso è, che andiamo nella parte sbagliata guidati da buone intenzioni, convinti di migliorare. Non ce ne accorgiamo neanche di aver varcato la soglia. La cosa triste è che, con poche eccezioni, non possiamo tornare indietro. Le due parti sono divise con una specie di cortina di ferro e come nei tempi della guerra fredda, pochissimi sono in grado di superarla. Ormai non c’è via di ritorno.
E non lasciamoci ingannare dall’egoismo, la colpa di trovarci in questa situazione è solo e unicamente nostra. Siamo stati noi stessi architetti del nostro personale inferno. Gli altri sono solo personaggi secondari, i principali protagonisti della propria vita siamo noi stessi. Il popolo aveva notato questa amara esperienza, esprimendola nella bellissima e verissima sentenza:”Il male che puoi fare a te stesso non è in grado di fartelo neanche il tuo peggior nemico”. E se penso, che ho cominciato ragionando del sole….
Darino Naumova
