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IL MIO AMICO INDACO

L’indaco è un colore strano che si ottiene mischiando rosa e azzurro. Per antonomasia il rosa si riferisce all’emisfero femminile e l’azzurro all’emisfero maschile; quindi il mio pensiero va al mio amico indaco. Omosessuale dichiarato, solo per gli amici, ed enigma per la sua famiglia, siamo amici da più di quindici anni, condividendo ed affrontando tutto.

Penso spesso al nostro rapporto: sei importantissimo per me, e se per qualche motivo devo nasconderti un segreto mi sento soffocare.
Con te mi sento bella, protetta, libera d’essere me stessa anche con le mie crisi mensili, imparo cose sugli uomini che solo un altro uomo mi può chiarire e ti espongo i miei quesiti senza paura di sembrare sciocca. Anche i tuoi rimproveri mi fanno meno male, su alcune cose non abbiamo le stesse idee, ma so che, anche agendo contro i nostri pareri, la tua porta come la mia, rimane aperta. Il mondo è bello perché è vario e il nostro è variopinto. Ricordo la sera in cui mi hai confessato la tua sessualità, ero convinta mi volessi dire che ti piacevo, abbiamo dovuto ubriacarci perché tu riuscissi a confessarmi la verità, avevi paura di perdermi, e per quella stessa paura rimandavi e ti sforzavi di essere un altro.

E che dire di quella volta sul trampolino alto della piscina, io avevo paura di saltare, volevo tornare indietro ma tu in battuta mi hai detto: “Pensa di star saltando giù da uno yacht! Molto raffinato” mi hai preso la mano, e… giù!
Nei periodi più bui ci sei sempre, la tua allegria mi tira fuori, la tua vitalità mi sprona a reagire, ci ributtiamo insieme nella mischia. Con te sento di poter superare tutto, sei il mio migliore amico.
Ti voglio bene, lo so che entrambi siamo troppo pragmatici per soffermarci su certe inezie, ma questa volta volevo proprio dirtelo.
Mio caro Indaco, ogni giorno con te è un giorno speciale, è un giorno che inizia con un sorriso e che finisce con leggerezza.

Chantal

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