Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

Il difficile compito dei genitori… e dei figli

In un determinato periodo della nostra esistenza, magari in un  momento particolare e/o sicuramente nel periodo che precede il Natale, credo che ognuno di noi si sia trovato a riflettere sul Tempo che passa e sulle difficoltà sempre maggiori che, oggigiorno, rendono davvero difficile vivere nei Valori più grandi. 
Da ciò risulta pertanto sempre meno facile riuscire ad infondere gioia e serenità a tutti coloro che ci stanno vicino. E la buona volontà e la perseveranza devono essere molto forti in noi per poterci consentire di non scoraggiarci mai, soprattutto nei confronti delle persone che ci stanno vicino da un’intera vita.
Fra i tanti difficili ruoli di una vita, forse, uno dei compiti, oggigiorno, più difficile è il Compito dei Genitori. Ma vorrei riflettere ed affrontare questo tema entrando nel particolare di genitori anziani e dell’altrettanto difficile Compito dei Figli, soprattutto di quelli adulti e maturi, che molto spesso faticano a trovare conforto  proprio nelle persone che amano di più, che li amano di più o che dovrebbero amarli di più.
Io, non essendo anziana e neppure madre, non posso che limitarmi ad affrontare questo tema dal punto di vista dei figli.
In questo contesto, pare quasi che più una persona si adopera per conservare e migliorare un rapporto che ritiene molto importante, lo stesso, anziché rimanere calmo e sereno, si metta in movimento e in discussione continua. 
Dicono che col passare degli anni i difetti delle persone si accentuano; credo sia vero e… tutti speriamo tanto poterlo riscoprire anche su di noi. Aggiungo però che con l’età avanzata possono affiorare anche alcuni aspetti del carattere che sino a poco tempo prima sembravano non esistere affatto.
Posso comprendere il motivo per il quale i genitori che hanno percorso una vita di sacrifici, anche e soprattutto per i propri figli, possono a lungo termine ritenersi quasi esonerati dall’affrontarne altri; ma non trovo però corretto ritenersi continuamente nel giusto assoluto e/o sentirsi sempre a posto;  riversando talora proprio sui figli le loro piccole o grandi difficoltà, quasi come se …ne fossero loro  la causa.
Indissolubile è l’impegno dei genitori  come pure quello dei figli.
Quante volte però, anche noi figli, vorremmo poter dire loro liberamente “la nostra” …come a volte gliela dicono le persone estranee.
E nel contempo, quante volte vorremmo essere meno stanchi delle nostre giornate per essere più piacevoli, comprensivi e teneri con loro.
Ci scervelliamo per capire i loro stati d’animo, le loro difficoltà, ci preoccupiamo della loro salute, faremmo qualsiasi cosa per loro e per poterli sempre vedere sorridenti e felici.
Diamo quasi sempre il massimo anche quando mille altri pensieri e preoccupazioni, che a volte teniamo loro nascosti, ci riempiono la testa e le nostre giornate.  Facciamo tutto il possibile, del nostro meglio, eppure, a volte, il risultato non è proporzionato  o ci pare addirittura ottenere l’esito opposto. E’ proprio vero che gli anziani  ritornano un po’ come bambini  e noi che lo sappiamo bene ogni giorno cerchiamo di non far loro mancare la nostra presenza, dimostrando tutto il nostro affetto ed il nostro rispetto.
Bisognerebbe però riuscire a spiegare loro che, ogni tanto, si può anche giocare un po’ e che  la gioia più  grande la si può provare solamente giocando e scherzando con gli amici più cari.
Ma cosa possiamo fare esattamente… quando pare che più ci sforziamo di capire e meno capiamo ? Se facciamo in un modo, scopriamo che loro avrebbero voluto da noi esattamente l’opposto; ma se l’avessimo fatto nell’altro… sarebbe forse stata la stessa cosa. Se gli stiamo troppo vicini si sentono soffocare e dicono d’essere grandi abbastanza. Se, anche in modo delicato, molliamo un pò la presa, possono dipinger su di noi un velo di superficialità o di scarsa disponibilità.
Strano davvero quando poi, con stupore, li scopriamo persino meno critici e più disponibili con le persone che non fanno parte della nostra famiglia. Quante volte alla loro tavola cerchiamo di dare tutto il nostro meglio ed otteniamo molto meno del previsto o addirittura il peggio da loro…e ci sentiamo impotenti.
Realizziamo a volte, persino, di conoscere ormai a memoria, anche con le dita, quel determinato punto di quella tovaglia…
Quante volte ci siamo sorpresi scoprendoli apprezzare ed elogiare persone quasi estranee, o ci siamo stupiti di quanto sappiano essere piacevoli, allegri e simpatici, fuori dalle mura di casa. Quante volte avremmo voluto essere incoraggiati, spronati… o avremmo desiderato ricevere apprezzamenti da loro.. Ci avrebbero fatto sentire migliori, e loro con noi !
Ma comunque continuiamo ad amarli, sempre più profondamente, e… Guai a chi ce li tocca!
Mah, forse gioca un po’ a nostro sfavore la loro vicinanza, la nostra continua, quasi dovuta, presenza. Forse era meglio tempo fa, quando i figli il più delle volte creavano lontano la loro nuova famiglia. Sicuramente quando si incontravano la gioia era immensa ed il breve tempo a loro disposizione consentiva di gustare, vedere ed apprezzare solo le cose positive e i lati migliori delle persone. Ci si sentiva di rado o addirittura ci si scriveva.. non come ora che… guai a noi se manchiamo un giorno di farci vivi,  accusando un pò i tanti impegni che abbiamo. Ci sarebbe un fiume di cose da dire… ma va bene così.
E poi, i Genitori non si possono scegliere. E pensando a tutti, ho voluto scrivere solo alcuni pensieri; per tutti i genitori, per tutti i figli, per tutti i figli che saranno genitori e per coloro che diverranno genitori anziani.  Ad agevolare questi percorsi ci sono ancora grandi cose a darci sempre una mano: il rispetto, la comprensione, la gratitudine, l’impegno, la fiducia, la pazienza, la bontà d’animo, la costanza, la perseveranza, la semplicità, tutte le piccole grandi cose e… l’Amore.
Gabry

Condividi