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“IL CORAGGIO DI ESSERE SE STESSI”

di Laura Gorini

Ci vuole coraggio. Ci vuole tanto, tantissimo coraggio per non tradire se stessi. Per lottare ogni giorno con le unghie e con i denti per quello in cui si crede. Per non arrendersi quando tutto va male e le porte sbattute in faccia sono numerose. Quando realmente il mondo si fa a pezzi intorno a te e tu perdi la retta via. Io non lo so se davvero posso definirmi una persona coraggiosa. Forse se lo facessi mi darebbero dell’arrogante. Molte persone credono che una donna per esserlo deve truccarsi in modo vistoso e vestirsi in maniera appariscente. Comportarsi da uomo e gridare dalla mattina alla sera. E a costoro io dico che tutto questo non centra nulla con l’essere coraggiosi. Sono cavolate a buon mercato. Come non lo si è se si fa del male a qualcuno con il pretesto di far sentire la propria opinione. Tuttavia oggi si tende a confondere ogni cosa. Ci vantiamo di diplomi, lauree e master ma siamo sotto sotto dei grandi ignoranti. Ci illudiamo che solo i titoli possano donarci conoscenza e saggezza. No, tutto questo non basta. Abbiamo talmente confusione in testa che sovente non sappiamo nemmeno cosa diciamo o scriviamo. Diamo della testarda a una persona quando in realtà è determinata. E la testardaggine e la determinazione non sono la stessa cosa! La prima non porta a niente, la seconda a grandi cose. La prima può essere sinonimo di ignoranza, la seconda solo di lungimiranza.

Laura Gorini, addetto stampa, autrice ed editor in posa con la sua raccolta poetica La Sinfonia dell’Anima (Edizioni Convalle)

E che dire della sensibilità? Bistrattata e derisa quasi ovunque. Confusa con la fragilità che in ogni caso merita assoluto rispetto. Si può nascere fragili e si può rimanere tali per tutta la vita, ma si può anche evolvere diventando sensibili. I sensibili hanno il cuore grande, sono generosi e soffrono parecchio ma sanno rialzarsi sempre. I fragili no. Sono vinti da mille paure e si piangono addosso dalla mattina alla sera. Hanno bisogno di credere maggiormente in se stessi e per farlo in primis ci deve essere qualcuno che loro stimano in maniera particolare che li sproni a darsi una mossa.
Si tratta di un percorso non facile e molto lento ma che può dare grandi risultati con il passare del tempo. Io non racconto tutto questo per vanto, anche perché chi mi conosce bene sa che detesto elogiarmi, semplicemente perché sono concetti con i quali convivo da sempre. Sono nata prematura 40 anni fa. Avevo una gran voglia di venire al mondo e di conoscere mamma Mariella e papà Ermanno. Ero molto piccola e ho lottato tanto per vivere. E poi, una volta diventata adolescente, dopo che avevo tanto combattuto, ecco che ho iniziato a odiare la vita. Solo oggi mi rendo conto del dolore che possano aver provato i miei genitori a vivermi accanto in quegli anni. Loro mi avevano messo al mondo e io me ne volevo andare. Per sempre. La depressione non guarda in faccia nessuno. Ti indebolisce il cuore, la mente e l’anima. Sei fragile, vittima e nel contempo il carnefice di te stesso. Ho visto il buio e poi pian piano grazie al loro amore ho visto le sfumature che l’esistenza sa donarti. Ho cercato la luce e l’ho trovata. Oggi non ho più paura dei momenti bui e mi rallegro di quelli lumimosi. E soprattutto so amare quei momenti in cui il bello, come si suol dire, sta nel mezzo.

Non è stato facile fare un viaggio dentro di me. Mi sono fatta male e sono caduta tante volte ma alla fine mi sono rialzata. E ogni volta che lo faccio sono sempre più forte di prima. Perché ora lo so. Le cadute servono per rialzarsi e le ferite si rimarginano. Quello che resta è l’amore. Quello vero e infinito.

Per chi ha posto nella mia anima: mio padre, mia madre, mia zia Patty, il mio Damiano, i miei immensi cucciolotti di pelo e in primis Clift, il mio angelo in paradiso insieme ai miei adorati nonni.
Laura Gorini

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