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HO UNO STRANO ANIMALE…

Ho uno strano animale, metà tartaruga, metà gatto. Di sesso femminile, da anni vive solitaria, rifiutando nettamente ogni compagnia .. tempo fa provammo ad acquistare piccole tartarughe che le potessero tener compagnia ma trovavamo le povere bestiole galleggiare a pancia all’aria. Si decise dunque che sarebbe rimasta in solitudine. Nel tempo alcune uova, tonde, mollicce, hanno fatto capolino nell’acquario; non essendo fecondate destinate alla pattumiera.
Pur essendo per natura acquatica preferisce starsene fuori dalla vaschetta comodamente stesa al sole, collo taurino proteso verso la luce, zampe divaricate, occhietti socchiusi.
Di età veneranda sovrana regna, indiscussa, sul territorio. I due gatti di casa, Gastone e Musciù, con sguardo severo mette a zittire.
È comico osservarli al calar del sole quando il trio disteso si gode il tramonto, ciascuno nella propria posizione, precisa e sicura.
Avida e ghiotta si nutre delle crocchette degli amici gatti, il grosso collo allunga prendendone una ad una dalla scodella; nella tazza dell’acqua si tuffa a capofitto finendo per rovesciarla.
Nulla teme, tutto osa, rapida sfila da una parte all’altra del terrazzo, senza sosta, instancabile.
Quando passi sente giungere, miei o delle bambine o di Giorgio, per un istante si sofferma, sembra sappia riconoscere a chi appartengono, poi riprende il pellegrinaggio con rinnovata energia. Spesso l’osservo di nascosto, evitando si accorga della mia presenza. Traspare dalla sua postura energia e vigore, imponente regalità. Sorrido poi pensando a quali strani casi ci riserva la vita, a quante creature, da tempo remoto, di natura umana ed animale, sappiano adattarsi alle condizioni, trovare uno status ottimale, mantenendo intatta la forza generatrice.
Ieri pioveva a capofitto, abbondanti goccioloni scendevano copiosi. Lei, Ruga, camminava sotto la pioggia, giuliva, occhietti sbarrati, immobile, si godeva lo spettacolo. Quando poi sono giunti alcuni raggi di sole, stiracchiandosi è rimasta per ore immobile. Un impercettibile movimento dell’occhio tradiva la quiete assoluta.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

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