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GRAZIE AL CELLULARE-SMARTPHONE CHE MI HA EDUCATO AL CAMBIAMENTO

Come cambiano i tempi ed i nostri modi di pensare ed agire. Lo scorrere della mia vita, poggia il suo muoversi su ideali e principi assimilati e educativamente appresi nei tempi e periodi giovanili, quasi esclusivamente in famiglia, e nell’educazione cristiana della chiesa.


Fino a poco tempo fa pensavo che il cellulare servisse solo come telefono, per chiamare in caso di particolare urgenze o per qualche messaggio augurale fra parenti ed amici nelle grandi festività ed a fine anno. Per tale motivo, ero allergico hai costi esuberanti e molto cari di questi aggeggi. Uno degli ultimi miei telefonini non era andato oltre i 20 euro, comperato con uno sconto. Successivamente un regalo a premi, aprì la strada, seppure ancora stretta e limitata ad un cambio di pensiero sul telefonino, nel frattempo diventato smartphone, che andava oltre il semplice telefonare.

Solo alcuni mesi fa, essendo stato ricoverato per molti giorni in Ospedale, ho apprezzato e scoperto le mille cose che un cellulare riesce a darti: notizie, informazioni, lettura dei giornali, collegamenti radio-televisivi, video chiamate con i familiari e amici. Dimenticandomi, come pensavo prima, che dovesse servire solo a telefonare.

La lunga degenza, mi ha permesso di mantenere contatti e informazioni con il mondo, grande o piccolo che si voglia. Ricevere ed inviare email, fino a prima le vedevo e le leggevo solo attraverso il computer. Ora invece, lette e conosciute anche con il cellulare.

Così come informato e a conoscenza di fatture e pagamenti del consumo del gas e dell’elettricità, in un periodo in cui i prezzi sono molto aumentati. Per ora non sono ancora attrezzato al pagamento attraverso il cellulare, da non molto ho iniziato a pagare con il bancomat ai supermercati, che poi sono bene evidenziati nel conto della banca, cosa che non pensavo.


Con questo scritto voglio sottolineare come l’essere in Ospedale, lontano da casa, il cellulare-smartphone mi ha consentito di restare collegato con familiari, parenti, amici.
Inviare il buongiorno prima dell’alba ad alcune amiche e conoscenti sempre sveglie al mattino presto. Così come le notizie del paese, quanto succedeva in politica, nell’economia, nell’informazione quotidiana dei telegiornali, attraverso la lettura dei giornali.

Basti pensare che nei giorni della Santa Pasqua, sono riuscito ad inviare circa 200 saluti ed auguri, realtà impossibile da farsi con gli abituati biglietti postali, che facevo qualche anno fa. Oggi a farlo occorrerebbe alcuni giorni ed una bella spesa di francobolli.
Così ho potuto salutare qualche amico di sempre, quelli che sono l’ossatura della vera amicizia. Alcuni sacerdoti che ci servono pastoralmente. Amici vecchi o nuovi, della politica del passato ma anche di quella nuova, persone impegnate nelle nostre amministrazioni comunali.

Alcuni amici, che ho conosciuto e stimato, reciprocamente ricambiato, negli ultimi ventisette anni di impegno sindacale nei pensionati, o da chi conosciuto sindacalmente nel lavoro svolto come operaio in una fabbrica a Carpenedolo e successivamente come impiegato in quel comune, sempre e comunque impegnato nel sindacato della Cisl.

Tanti saluti che mi hanno fatto ripercorrere gli alti e bassi del vivere, grazie al cellulare diventato un amico, come quelli veri, che non si perdono in fiction fantastiche e irreali, storie insensate, poco serie, commenti non rispettosi e offensivi. Ma si soffermano sulle problematiche che ti aiutano a pensare, riflettere, crescere e camminare nella lealtà, saper comprendere e rispettare le differenze, essere accoglienti verso gli altri. Camminare insieme nelle ricerca della verità, cercando di mettere in pratica “La Sapienza del Cuore”.


Grazie telefonino-cellulare-smartphone.

Marini Marino (Calvisano)

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