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GOLF IV R32, OLTRE LA GTI…

Sino al 2002 se si pensava alla sportività made in Golf, la testa andava alle tre lettere leggendarie che la casa tedesca ha usato e tutt’ora usa per marchiare una fra le più veloci della gamma: “GTI”. La GTI è da sempre la Golf che coniuga alle tante doti dello storico modello della casa di Wolfsburg, la sportività ed il piacere di guida. Dalla prima serie con cambio a forma di palla da Golf, sino all’ultima dotata di interni super tecnologici, era il 1975 quando fu presentata al salone di Francoforte.
Ma nel 2002 alla VW decisero di alzare l’asticella ulteriormente verso l’alto, dando vita alla prima serie della R32. Mi ricordo tutto di quegli anni, avevo quindici anni quando uscì, quasi in concomitanza con colei che le lanciò un guanto di sfida dall’Italia, l’Alfa Romeo 147 GTA.


Ma non erano sole, l’ Audi S3 e la 156 GTA le aspettavano dietro l’angolo. I giornali di allora furono a lungo intrisi di duelli all’ultima curva, di tempi sul giro, di pareri e contro pareri….
La verità e che tutte le auto sopra elencate avevano anime diverse, profondamente diverse ma tutte erano davvero ottimi prodotti con cui divertirsi senza spendere cifre folli e perché no, se la tecnica al volante non mancava, anche “ stalkerare “ qualche super car che costava più del doppio.


La R 32 dotata di un V6 da 3.2 con 241 CV a 6250 giri e 320 NM di coppia. La trazione era integrale ed il cambio, a sei marce oppure DSG. Tutta diversa dalla Golf per cosi dire di serie, anche dalla GTI.
Esteticamente, i due scarichi al posteriore e la piccola ala fissa insieme alla scritta R32 facevano capire sin da subito che non si era davanti ad una personalizzazione fai da te ma bensì a qualcosa di “serio” e soprattutto made in VW.
Interni in pelle e sedili avvolgenti dedicati, necessari su una sportiva.
0-100 km/h in 6.3 secondi e oltrepassava in scioltezza i 240 km/H.
Prestazioni notevoli, anche in virtù del peso che sfiorava i quindici quintali.
L’impianto frenante era specifico e anche l’assetto era dedicato per questo modello.
I cerchi in lega, belli ed aggressivi erano da 18 pollici ed anche loro creati specificatamente per la R32. Ad oggi, a venti anni esatti dal lancio, rimane una hot hatch in grado di giocarsela ad armi pari con tante sportive.
Già entrata da tempo nel mirino dei collezionisti, il problema è trovarne di sane ed originali, come spesso accade per le vetture di questo segmento, la voglia di aggiungere cavalli e modificarle si fa pesantemente sentire.
Purtroppo però perdere l’originalità su vetture come queste seppur essendo cosa comune non è certo un fattore di poco conto. Poi che dire, lo so che prima o poi finirò per portarmi a casa un ferro uscito da quegli anni, il tempo della mia adolescenza…


Penso che la R32 sia davvero anche un’ottima macchina del tempo, per poter tornare a quei tempi, di Hit mania dance estate, dI ragazze con i jeans a zampa e le Fornarina, del Nokia 3310 e delle ricariche telefoniche che duravano il tempo di un lampo.


Antonio Gelmini

Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail a: meccanicagelmini@gmail.com

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