Giovanna di Savoia è un altro personaggio che unisce la storia bulgara con quella italiana. Zarina Giovanna Elisabetta Antonia Romana Maria è figlia del re italiano Vittorio Emanuele III, moglie dello zar bulgaro Boris e madre di due figli, Maria Luisa e Simeone.
Prima delle nozze si fanno tante discussioni e conversazioni se sia possibile un matrimonio tra cattolica e ortodosso. Intervengono il Vaticano, i governi italiano e bulgaro, rappresentanti diplomatici di altri paesi. Giovanna scrive due lettere al Papa e Boris riesce a ricevere la benedizione del Santo Sinodo e del mitropolita di Sofia Stefan. Il 25/10/1930 Giovanna sposa lo zar bulgaro Boris, prima nella basilica francescana di Assisi. Le nozze sono uno degli avvenimenti più commentati e maestosi nell’Europa dell’epoca.
Ci sono rappresentanti delle dinastie monarchiche di tutta Europa e le strade sono affollate di persone che vogliono vedere gli sposi. Alla cerimonia sono presenti come testimoni Benito Mussolini, premier italiano e Andrei Lijapcev, il premier bulgaro. La stazione di Assisi è allargata con altri binari per poter accogliere tutti coloro che volevano venire, venne creata un’altra linea telefonica per permettere ai giornalisti stranieri di compiere il loro dovere. Nella piccola città ci sono 10.000 automobili e le scuole sono chiuse per 10 giorni. Giovanna è vestita con abito di velluto bianco, un velo di pizzo antico e un mazzo di fiori d’arancia di Sicilia. Lo zar Boris è in uniforma di generale dell’esercito bulgaro.
Un po’ di tempo dopo viene celebrata una seconda cerimonia con rito ortodosso nella cattedrale “San Aleksandar Nevski” di Sofia e Giovanna la Principessa di Savoia diventa Joanna, la zarina della Bulgaria. Giovanna è accolta calorosamente dal popolo per il suo carattere aperto e solare e per le sue origini slave. Figlia della principessa Elena e nipote del re Nicola di Monte Negro, la sua zia sposò il fratello del re bulgaro Batenberg/.
Zarina Joanna partecipa insieme al marito nella salvezza di molte famiglie ebraiche durante la seconda guerra mondiale. Dopo la morte dello zar e la proclamazione della repubblica bulgara, nel 1946 Giovanna insieme ai suoi figli è costretta all’esilio, prima in Egitto, poi in Spagna e in Portogallo.
Per il suo impegno nel volontariato, per il suo coraggio durante i bombardamenti di Sofia, il premier di allora Konstantin Muraviev sentenziò con sospiro: “Una donna, una madre doveva mostrare ai politici bulgari che cosa è il coraggio-la zarina:”
Ed il pubblicista americano Markam scrive: ”La cosa migliore che ha fatto lo zar bulgaro per il suo popolo è di portare la principessa Giovanna, una delle principesse più affascinanti in tutta L’Europa:”
Giovanna ritornò in Bulgaria nel 1993, dopo la caduta del comunismo. Morì nel 2000, a quasi 92 anni, fu sepolta in Italia, ad Assisi. Ristelhneber, lo storico francese definì la sua vita “esempio di semplicità e dignità”.
Darina Naumova