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GIOVANISSIMI E SMARTPHONE

Forse qualcuno si ricorderà ancora quando si andava al parco a giocare con gli amici oppure per fare una ricerca di scuola si andava in biblioteca sulle enciclopedie, vero? Ma se lo dici a un ragazzino del giorno d’oggi facilmente ti guardare con una faccia come per dire: “ma che cosa stai dicendo?” E faccio notare che io non ho 100 anni, ma le cose nell’arco di qualche anno sono cambiate e lascio decidere a voi se in meglio o se in peggio.
Tuttavia quello che è certo che i giovanissimi abbiano una dipendenza da smartphone di cui si parla poco e che però è altamente dannosa.

Cosa è la dipendenza da smartphone nei giovanissimi? Si tratta di un rapporto malsano con la tecnologia che di per sé, invece, potrebbe anche essere utile e che stanno sviluppando bambini e adolescenti.
Già nel 2017 secondo l’Osservatorio Nazionale Adolescenza il 62% degli adolescenti restava sveglio fino a tarda ora per chattare, postare, giocare in internet e addirittura il 15% si svegliava di notte per controllare le notifiche.
Ma come mai i giovanissimi sono arrivati a amare / odiare la tecnologia?
Sempre secondo alcune ricerche che sono state condotte da Skuola.net e l’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche – Di.Te- hanno rilevato dei dati preoccupanti circa i giovani (anzi giovanissimi) in quanto bambini e ragazzi tra gli 11 e i 19 in una percentuale del 63% affermano di sentirsi spesso soli e tristi e il 70% dice di praticare attività virtuali invece che studiare. E sempre secondo tali studi si evince che i giovani tra i 9 e i 19 anni sono iscritti ad almeno 3 social nel 44% dei casi e che stanno attaccati ad internet per diverse ore al giorno non solo per motivi di studio e, addirittura, il 40% di loro non esce di casa perché non è felice del proprio aspetto.

Il rapporto malsano della tecnologia nasce dai primi anni di vita della Generazione Alpha (nati dal 2012 in poi) e dall’infanzia di quella Z (nati tra il 1996 e i primi anni 2000) in quanto sempre secondo le ricerche sono primi i genitori a usare il cellulare mentre danno da mangiare ai bambini e sempre mamma e papà affermano che, invece, di raccontare la favola della buona notte la sostituiscono con qualche applicazione dello smartphone. Ma sostituire mamma e papà con un’applicazione non è un bene e, difatti, nello sviluppo psicoemotivo questa perdita di rapporto con i genitori, porta a delle conseguenze spiacevoli che oggi sono sotto gli occhi di tutti quanti.

Come provare a porre rimedio a tutto questo?
Che internet, o per lo meno non tutto quanto il web, non sia adatto ai giovanissimi lo sanno anche le varie piattaforme e, difatti, è vietato aprire un account in Italia sotto i 14 anni però questo non impedisce ai ragazzini di accedervi con quello di un amico e cugino più grande!
Fatta la legge e fatto pure l’inganno, vero?

Tuttavia qualcosa si sta facendo per arginare tale fenomeno dato che negli account degli adolescenti (in alcuni casi sotto i 18 anni d’età e in altri casi sotto i 16 anni) ci saranno inserite delle opzioni più restrittive oppure saranno limitate le ricerche sessualmente esplicite….
Così giusto per menzionare qualche controllo che si sta mettendo in atto ora.
Quello che è certo che non si potrà vietare che i giovani utilizzino la rete, ma solo nel limite del possibile tenerli d’occhio e controllare come la usano.

Concludo con una sorta di curiosità vale a dire i Nuovi termini relativi alla tecnologia e i giovani! In seguito a questo comportamento sono nate anche delle nuove parole come, ad esempio, “nomofobia” vale a dire il bisogno di essere sempre online, “selfie-dismorfobia” che significa il voler intervenire con filtri e App per migliorare le proprie immagini fotografata, vamping ossia il passare la notte intera su internet come vampiri del mondo viruale.

Come sempre ricordo che io non sono un’esperta in materia, ma semplicemente un’appassionata della mente umana da autodidatta e che ama condividere le proprie considerazioni e piccole scoperte con gli altri.
Monica Palazzi

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