Quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale della poesia, voglio rendere omaggio alle poetesse dialettali bresciane.
Il dialetto, che io amo tanto e che uso spesso proprio per comporre poesie, è la lingua “di pancia e di cuore” della maggior parte delle donne di mezza età e più anziane. Nelle famiglie di una volta, infatti, tranne in quelle di ceto più alto, tutti parlavano il dialetto, perciò per noi è rimasta la lingua madre, che parliamo ancora, pur avendo imparato bene l’italiano, perchè rappresenta i nostri ricordi, le nostre emozioni, le nostre testimonianze di vita e pure i nostri sogni.
Per questo molte poetesse locali sanno mettere magistralmente in versi dialettali i loro sentimenti più profondi, ma anche tasselli di vita quotidiana, meglio interpretabili proprio in dialetto. Per fortuna, dopo anni in cui il dialetto era stato classificato una lingua di serie b, è stato rivalutato. Il patrimonio di cultura, di saggezza popolare, i riferimenti al mondo contadino, alla natura, alla famiglia,ecc.. non deve andare perduto, anzi, è giusto tramandare tutto questo alle nuove generazioni, senza essere troppo nostalgici, ma inserendolo con naturalezza nella quotidianità.
Si organizzano da anni parecchi concorsi letterari dialettali, molto partecipati, organizzati da Comuni e Associazioni Culturali, nella provincia di Brescia, così come in quasi tutte le province italiane.
Ecco le nostre poetesse bresciane più conosciute e con al loro attivo pubblicazioni e riconoscimenti significativi (scusandomi già in anticipo per eventuali dimenticanze): Elena Alberti Nulli, Velise Bonfante, Giuliana Bernasconi, Franca Grisoni, Loredana Scarpellini, Mary Chiarini, Rosa Leone, Rita Piva, Lina bazzoni, Maria Rosa Bertellini, Milena Moneta, Clelia Montani Inzerillo e Ornella Olfi ( la sottoscritta).
Alcune tra le più famose che ci hanno lasciato: Resy Pescatori, A. Teresa Celeste, Alessandra Ghidinelli, Albina Belsenti Geroldi.
Giusto sottolineare che tutte noi scriviamo anche in italiano ma, perlomeno per quanto mi riguarda, certe poesie riesco a pensarle e metterle nero su bianco solo in dialetto, cercando di usare anche termini ormai quasi in disuso, ma che ricordo aver sentito pronunciare dalla mamma, dalla nonna o che io stessa usavo anni fa. Un augurio che la poesia al femminile mantenga sempre vivo il nostro dialetto!!!
Ornella Olfi