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GIOIE E DOLORI

Il 21 settembre scorso è stato un giorno che sia io che mia moglie non dimenticheremo mai. Alle 04.30 mi telefona mio genero per dirmi che a mia figlia Valentina si sono rotte le acque e che stavano correndo all’ospedale perché la loro secondogenita stava arrivando… – “ci sentiamo più tardi,” mi disse chiudendo la telefonata. Naturalmente ho informato subito mia moglie, lei è rimasta in casa pregando che tutto andasse bene ed io sono andato a mungere come al solito, ma ero agitatissimo, mi sembrava di avere le doglie, chi è padre e nonno sa cosa intendo dire.
Finalmente dopo 4 lunghissime ore mio genero mi richiama, è a dir poco entusiasta: “Giordano, è andato tutto bene, Beatrice è bellissima, pesa 3,430 kg, adesso mi hanno mandato fuori dall’ospedale per le norme anti-Covid, posso tornare domani a vederle per 30 minuti, però è andato tutto ok !!!,” – io vado fuori di testa dalla gioia e corro in casa a dirlo a mia moglie che è già stata avvisata addirittura da mia figlia, non solo, ha anche inviato molte foto della piccolina; è stupenda, adesso mi vanto nel dire che mia figlia ha uno stampo straordinario, Beatrice è identica alla primogenita Martina, sono due splendori.

Prendiamo i due fiocconi rosa (uno da appendere all’inizio della strada che porta alla nostra cascina e l’altro da appendere davanti casa), li ha confezionati mia figlia con le sue mani, io e mia moglie li stiamo ammirando quando a lei suona il cellulare; comincia ad urlare a piangere, è disperata, a vederla in quello stato c’è mancato poco che mi scoppiasse il cuore, continuo a chiedergli: “parla, cosa è successo, di qualcosa!” – “mia sorella Elvira ha avuto una complicazione cardiaca, è appena morta!”.
E’ stata una mazzata tremenda (soprattutto per mia moglie Giovanna), abbiamo appeso i due fiocchi rosa piangendo, in cuor nostro eravamo felici per la nascita di Beatrice, ma il magone ci scoppiava dal dolore.
Elvira era la sorella maggiore di mia moglie, a poco avrebbe compiuto 67 anni, mi ricordo quando la conobbi, mi diede un abbraccio fortissimo, il suo sorriso, il suo modo di fare, di parlare senza mai alzare la voce, era una persona a cui non potevi non voler bene; sua figlia Roberta ed i suoi tre nipotini la adoravano, come del resto tutti noi. La nostra piccola Beatrice non la conoscerà mai, ma gli parleremo di quella stupenda zia, esempio di infinita bontà entrata nel cuore di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarla.
Giordano

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