Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

Gianni Decimo presenta: Stasera che sera!

Il giovane autore di Sorisole torna in tivù con un nuovo programma di prima serata

Gianni Decimo presenta: Stasera che sera!

Parte il 6 giugno su Bergamo Tv il primo ciclo di puntate con ospiti noti a livello nazionale

 

È nato a Bergamo il 2 agosto 1978 sotto il segno del Leone con ascendente in Vergine; lo stesso giorno e lo stesso mese del suo Maestro Corrado Mantoni, la stella che ancora oggi lo guida nel mondo dello spettacolo. A Caprino Bergamasco, la Piccola Parigi d’Italia, come lui stesso ama chiamarla, è cresciuto, nel paese della Valle San Martino che ha ospitato il poeta scapigliato Antonio Ghislanzoni e rimane, tutt’oggi, un tesoro di antiche dimore e giardini d’incanto e di decoro. Il tempo dell’adolescenza é stato quello trascorso al liceo classico Paolo Sarpi in Città Alta, ma le idee su cosa fare da grande erano già chiare da tempo: la televisione. All’epoca si parlava ancora di tubo catodico e di frequenza analogica. Il debutto su Rai Uno la sera di sabato 7 luglio 2001, primo classificato allo storico Festival di Castrocaro Terme voci & volti nuovi, accompagnato sul palcoscenico da Alessandro Greco, Amadeus, Samantha De Grenet, Tosca D’Aquino, Emanuela Aureli e dal duo Battaglia & Miseferi. È qui che Gianni Decimo, in tempi non sospetti, quando i talent – show e i reality erano di là da venire e si andava ancora alla vecchia maniera, ha ricevuto quello che una volta si chiamava il patentino del presentatore televisivo. Subito una prima esperienza con Bergamo Tv alla guida del programma La classe non é acqua, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo. Sempre su Bergamo Tv è stato l’ideatore, insieme a Tiziano Incani e Claudio Calzana, del fortunatissimo gioco a premi Il Bepi Quiss, tuttora in onda con grande successo di pubblico e di critica. A seguire qualche anno di sperimentazione su Sei la Tv,  Tele Pavia e Tele San Remo alla guida di La fisica del Miao e di Piacere mio, un talk show a carattere divulgativo dalla cui costola nasce Stasera che sera!
Si fa presto a dire televisione, ma qual’è la televisione di Gianni Decimo?
“Senza dubbio una tivù parlata e mai urlata dove l’etica del prodotto ha la precedenza ri-spetto all’ossessione compulsiva per gli ascolti e alla paranoia per la vendita a ogni costo. Una televisione divulgativa in senso lato”.
Possiamo dire che la tua é una televisione di nicchia?
“Penso di sì, soprattutto se consideriamo che i miei programmi nascono dalla scrittura d’autore e dalla sperimentazione artistica, non sono format acquistati e adattati al mercato locale. Non sono prodotti da vendere perché contenitori di pubblicità”.
Trovi che in Italia ci sia spazio per una televisione come la tua?
“Nel nostro paese le televisioni nazionali tendono a considerare il telespettatore un sotto-proletario del prodotto cui vendere di tutto, ma ci sono delle nicchie di eccellenza  e di o-nestà intellettuale dove il pubblico è trattato con il rispetto dovuto a un essere pensante. Bergamo Tv è una di queste e dobbiamo esserne fieri”.
Oggi quali sono le scelte dei principali network nazionali?
“La volgarità paga molto e fattura altrettanto. Il cattivo gusto entra nelle nostre case a ogni ora del giorno e della sera. D’altra parte non possiamo dimenticare che chi ha introdotto la televisione commerciale, in Italia, ha definito il telespettatore, e con esso l’elettore, come bambini di terza media, poco dotati, seduti all’ultimo banco. Chi oggi ne fa le veci sta continuando sulla stessa identica scia, se non peggio, anche sulla tivù pubblica”.
Secondo te la televisione a pagamento dà un valore aggiunto?
“Assolutamente no! Anzi, trovo avvilente per un essere umano scegliere di pagare un ab-bonamento mensile per guardare prodotti commerciali così stupidi e idioti che al massimo potrebbero stare sulla più becera della tv commerciali in chiaro”.
Chi è il tuo pubblico?
“La mia televisione parla a tutti, senza esclusioni, ma se dovessi definire un target preciso di pubblico, direi liceali, universitari, giovani laureati e professionisti in genere che la sera accendono la televisione per ricercare contenuti o un diverso approccio dialettico a fatti e personaggi noti a livello nazionale. Il mio non é il pubblico dei reality, né dei talent”.
Cosa farai in questo programma?
“Ospiterò volti noti al grande pubblico e dimostrerò che da me possono svelarsi per quello che sono realmente senza bisogno d’indossare i panni, spesso scomodi, cuciti loro addosso da chi ha visto in loro nulla più che un prodotto da vendere. Faremo della divulgazione e della cultura senza essere seri, ci divertiremo molto”.
Trovi che oggi internet sia rivale della televisione?
“Sono due mezzi totalmente diversi l’uno dall’altra. La televisione può essere rivale solo di sé stessa e quasi sempre, purtroppo, lo è”.
Guardi molta tivù?
“Pochissima e selezionata con la massima cura. D’altra parte chi fa televisione entra in casa degli altri e io non vedo per quale motivo dovrei ospitare in casa mia personaggi che trovo sgradevoli o poco vestiti. Non parlo di moralità, ma di eleganza e buon gusto”.
Passi molto tempo sui social?
“Pochissimo. Da questo punto di vista sono démodé, lo so, ma trovo che siano basati su meccanismi diabolici dai quali preferisco tenermi alla larga”.
E quindi nel tempo libero cosa fai?
“Sono sposato e dedico quasi tutto il mio tempo alla famiglia. Però non perdo la sana abi-tudine di leggere ogni settimana un buon libro”.
Ultimo libro letto?
“La cantante di Claudio Calzana. Bellissimo!”
Ti sei sposato lo scorso 9 luglio. Com’é andata?
“La cerimonia, in Chiesa, é stata bellissima: molto raccolta e partecipata. Ci ha sposati Don Stefano Ravasio nel piccolo Santuario della Madonna dei Campi a Sorisole. Il viaggio di nozze, tra le isole della Grecia, uno spettacolo che quest’anno vogliamo ripetere”.
Sei cresciuto a Caprino Bergamasco: qual’è stata l’esperienza più edificante?
“Servire Messa per tanti anni a Don Giacomo Fustinoni mi ha insegnato il rispetto del Sa-cro e l’ars celebrandi. Lo ricordo sempre con molto affetto ”.
La meno edificante invece?
“La Schola Cantorum: si andava per imparare la nobile arte del canto e si veniva trattati a pesci in faccia e pedate negli stinchi. Non vi può essere alcuna forma d’arte se non fondata sul rispetto e sulla buona educazione. Inutile poi lamentarsi se i cantori sono pochi”.
E a Sorisole come ti trovi?
“Benissimo! L’aria è buona e la gente davvero per bene. Sono fiero di essere un Sorisole-se!”,
Vuoi lanciare un appello per il debutto del tuo programma?
“Vi aspetto a partire dal 6 giugno su Bergamo Tv. E non dimenticate che in televisione è sempre il tono a fare la musica, mai viceversa”.

Ricordiamo che, ove il segnale televisivo fosse debole o assente, é possibile seguire sia la diretta che la differita, in tutto il mondo, all’indirizzo internet www.bergamotv.it

Condividi