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GENTILEZZA

Dall’adolescenza andiamo in cerca di una persona da amare, da stringere forte a sè o semplicemente di avere qualcuno accanto, un amico o un amica con la quale scambiare qualche chiacchiera. Sembra quasi che abbiamo paura a rimanere soli. E forse, nell’inconscio, è possibile che sia così.
Insomma, cerchiamo compagnia. Cerchiamo di non essere soli, cerchiamo di affrontare la vita scaldandoci al calore di qualche affetto. L’amore, in qualunque forma si presenti, è l’ossigeno che ci tiene in vita, che ci nutre, ci consola.
Stamattina ho in testa una frase -di ignota provenienza- che ho visto circolare spesso su Facebook. Dice più o meno così: ”quando incontri una persona, sii gentile con lei. Dietro, c’è sempre una storia che non conosci”.
Ecco, mi piace pensare che si possano gettare nel mondo semi di gentilezza. Ne abbiamo bisogno tutti. Abbiamo bisogno di incontrare sguardi benevoli, di incrociare gesti quieti e non aggressivi. La vita è difficile, non ce la possiamo fare da soli. Ogni scambio di calore, ogni sorriso, ogni gesto gentile è una boccata d’ossigeno, un sostegno, una consolazione. Non è vero che un sorriso costa poco. Ci sono giorni in cui costa molto: richiede di uscire da se stessi, dai propri pensieri, dai propri stati d’animo; richiede lo sforzo di guardare un altro essere umano con interesse. È più facile essere nervosi, indifferenti, arrabbiati. Eppure, la gentilezza è una medicina che cura anche i nostri animi feriti, molto più dello sfogo di rabbia.
Gianluca Boffetti

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