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FRANZ KAFKA

Franz Kafka (Praga, 3 luglio 1883 – Kierling, 3 giugno 1924) è stato uno scrittore boemo di lingua tedesca. Nato nei territori dell’Impero austro-ungarico, divenuti Repubblica cecoslovacca a partire dal 1918, è ritenuto una delle maggiori figure della letteratura del XX secolo e importante esponente del modernismo, del surrealismo e del realismo magico.

La maggior parte delle sue opere, come Die Verwandlung (La metamorfosi), Der Prozess (Il processo) e Das Schloss (Il castello), è pregna di temi e archetipi di alienazione, brutalità fisica e psicologica, conflittualità genitori/figli, presentando personaggi in preda all’angoscia esistenziale, labirinti burocratici e trasformazioni mistiche.

Le tematiche di Kafka, il senso di smarrimento e di angoscia di fronte all’esistenza, caricano la sua opera di contenuti filosofici che hanno stimolato l’esegesi dei suoi libri specialmente a partire dalla metà del Novecento. Nei suoi scritti è frequente imbattersi in una forma di crisi psicologica che pervade il protagonista sino all’epilogo della narrazione e che lo getta in modo progressivo in un’attenta analisi introspettiva. Non sono pochi i critici che hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell’esistenzialismo.

Secondo molti Kafka volle con ciò forse rappresentare la solitudine e il senso di diversità dell’ebreo nella Mitteleuropa, la propria estraneità alla sua famiglia, il senso di colpa e l’impotenza umana del singolo di fronte al mondo e alla sua burocrazia. Il suo più celebre personaggio allegorico è lo scarafaggio umanoide Gregor Samsa, descritto ne La metamorfosi.

A 40 anni Franz Kafka (1883-1924) che non si è mai sposato e non aveva figli, passeggiava per il parco di Berlino quando incontrò una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola preferita. Lei e Kafka cercarono la bambola senza successo. Kafka le disse di incontrarlo lì il giorno dopo e loro sarebbero tornati a cercarla. Il giorno dopo, quando non avevano ancora trovato la bambola, Kafka diede alla bambina una lettera “ scritta “ dalla bambola che diceva: “ per favore non piangere. Ho fatto un viaggio per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure.”Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.

Durante i loro incontri Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, Kafka le riportò la bambola (ne comprò una) che era tornata a Berlino. “Non assomiglia affatto alla mia bambola”, disse la bambina.


Kafka le consegnò un’altra lettera in cui la bambola scriveva: “ i miei viaggi, mi hanno cambiato.” la bambina abbracciò la nuova bambola e la portò tutta felice a casa. Un anno dopo Kafka morì.
 Molti anni dopo, la bambina oramai adulta trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:

“Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l’amore tornerà in un altro modo”

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