Fra le braccia del Padre è calata la notte
soffice ed immacolata fra i grossi seni
nasconde gioie e lacrime
ricordi dal profondo sentire.
Immoto il silenzio, che si mesce
indistinto e confuso, con le mille parole
sussulti, silenzi infiniti
che articolano gesti flemmatici
vestendo di profondo dolore l’ora.
Con passo felpato
dopo lunga sofferenza
fatta di attese, di speranze, d’intrepidità
sorella morte, ha gettato le reti
in un ora insolita, inaspettata.
Fredda la notte,
copiose le stelle, che a dismisura
vanno articolando, distratte figure.
E’ volata in cielo,
la signora Galli
fra le braccia del Padre,
ora riposa
fra spire di luce,
risplende di bellezza sopraffina.
Ai cari nel petto
lascia mancanza senza fondo
rifocillata
dalla forza della fede
che il passo fa più forte
certi che nulla del seme andrà perduto
che la morte è solo un passaggio
un andare oltre
un arrivederci
un abbraccio abnorme.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste