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FINO ALL’ULTIMO RESPIRO

In ogni cosa c’è un inizio ed una fine, dove c’è una nascita prima o poi c’è la morte. Questo processo è definito ciclo di vita e tutto ciò ci fa capire e notare che nulla è per sempre arrivando così alla consapevolezza che ogni minuto è miracolo ed ecco la coscienza che sussurra di vivere spensierati e soprattutto di vivere l’istante, l’oggi, il presente… e mai guardare indietro: il passato è passato. Imparando tutto ciò, si vivrà la vita appieno crescendo a volte con più coraggio e con un equilibrio interiore da far sembrare tutto più leggero.

Detto ciò sembra tutto semplice ma purtroppo ogni essere umano ha vissuto dispiaceri e traumi da segnar la propria vita, basta pensare alla perdita di un nostro caro, dopo una lunga malattia con tutto il suo processo o percorso prima dell’ultimo respiro. Sì, l’ultimo respiro… rimane impresso a quelle persone che hanno seguito il loro malato terminale e questo compito può essere faticoso, stressante ma molto importante sia per noi che per il nostro caro rendendoci alla fine di tutto, orgogliosi di essere stati presenti fino alla fine.

Vorrei far capire quanto sia importante la serenità e la tranquillità di un malato che se ne sta andando e quanto bisogno hanno di sentire la presenza e le voci intorno a loro.
Secondo me, per l’esperienza che ho vissuto, l’udito e il tatto sono gli ultimi sensi che prederanno successivamente anche la loro coscienza.


Vorrei incoraggiare le persone a mantenere un contatto fisico con il loro malato tenendogli stretta la mano o accarezzandolo, può essere molto d’aiuto nel suo percorso finale, dato che non si può sapere quando il cuore smetterà di battere. Ricordiamoci di essere vicino, aiutando la loro anima a staccarsi dalla vita terrena per intraprendere il viaggio alla vita eterna.


Sara

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