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FANTASMI DEL PALCOSCENICO

Sono Paola, madre di Matteo, rigger morto il 5 marzo 2012 a Reggio Calabria, durante il montaggio del mega palco per il concerto di Laura Pausini. Dopo un anno e mezzo dalla morte di mio figlio niente è cambiato. Lo dimostra l’ennesima recente tragedia: solo un mese fa Khaled Farouk Abdel Hamid ha perso la vita durante lo smontaggio del concerto dei Kiss, così come era accaduto a Francesco Pinna durante i lavori d’allestimento del palco di Jovanotti, tre mesi prima della morte di Matteo. Rigger, scaffolder, facchini, sono tutti “lavoratori invisibili” dello spettacolo!
Gli operai specializzati adibiti a costruire e gestire le strutture per i grandi eventi live, come i concerti con turni di lavoro illimitati, sono esasperati dalla necessità di rispettare le consegne programmate, e con personale insufficiente. Condizioni rese ancor più “ad alto rischio” dalla mancanza di revisione dei materiali assemblati e da un’organizzazione dei cantieri basata più sulla consuetudine che sulle regole e sulle leggi; una prassi che non rispetta la gerarchia formale e sostanziale dei ruoli operativi.
Quello dei concerti è un business milionario, l’unico nel mercato della musica in grado di assicurare, ancora oggi, i massicci guadagni di una volta. Ma questo non deve prescindere dalla sicurezza dei lavoratori. Chiediamo che le norme sulla sicurezza del lavoro e le norme sulle costruzioni attualmente in vigore siano integrate con proposte a tutela degli operai dello spettacolo. Andrebbe verificata l’idoneità delle location che accolgono le strutture da montare, i turni andrebbero programmati in maniera adeguata e andrebbe regolato il sistema di scatole cinesi degli spettacoli live.
E’ ora di dire basta ai morti sotto i palchi! Grazie.
Paola Armellini via Change.org
Unisciti alla mamma di Matteo, ragazzo morto durante il montaggio del mega palco per il concerto di Laura Pausini.
Chiediamo che le norme sulla sicurezza del lavoro e le norme sulle costruzioni attualmente in vigore (D.lgs. 81/08 e DM Infrastrutture 14/01/2008), siano integrate con le seguenti proposte:
• Normativa contrattuale specifica per i Lavoratori dello Spettacolo Live, che tenga conto delle diverse mansioni e riconosca il lavoro ad alto rischio;
• Istituzione di un ufficio tecnico nazionale che esamini preventivamente i progetti strutturali e i progetti della sicurezza dei cantieri per gli spettacoli live;
• Sospensione immediata e sequestro delle attrezzature per gli spettacoli organizzati in mancanza dell’autorizzazione dell’ufficio tecnico di cui al punto precedente;
• Copertura assicurativa a carico del committente o datore di lavoro;
• Verifica dell’idoneità delle location che accolgono le strutture da montare;
• Programmazione degli eventi stabilita in base a turni e giornata lavorativa adeguati;
• Obbligo di registrazione dei nominativi dei lavoratori presenti;
• Reperibilità h 24 degli organi competenti preposti (Asl, Ispettorato del lavoro);
• Regolamentazione del sistema di scatole cinesi (appalti e sub-appalti) che lega società di produzione, promoter, service e cooperative nella gestione di tour e spettacoli live;

Le morti sul lavoro sono una piaga sociale che non risparmia alcun settore e che ci riguarda tutti!
E’ probabile che queste proposte non siano sufficienti ad evitare in futuro tragedie come quella di Matteo, Khaled o Francesco. Ma una maggiore attenzione da parte delle istituzioni costituirebbe almeno un primo segnale positivo a tutela di giovani “dimenticati”, e un passo concreto affinché questi operai non rimangano “fantasmi del palcoscenico”.

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