La serie Tv conosciuta in Italia col nome di “Fantaman” è una produzione TCJ (Telecartoons Japan) e si divide in due stagioni di 26 episodi cadauna (tutti a colori). Anche se in Italia arrivò agli inizi degli anno ‘80 è un prodotto abbastanza vecchio, infatti venne realizzato in patria tra il 1964 e il 1965. La televisione giapponese decise di investire in questa produzione visto il successo del romanzo di Takeo Nagamatsu da cui l’anime è tratto. Il romanzo “Ogon Bat” (letteralmente “Pipistrello dorato”) rappresentava, nel Giappone del 1930 un prodotto popolare unico nel suo genere: era il primo esempio di supereroe mascherato ritratto nella sua lotta solitaria contro il male, un essere in grado di incarnare ancora una volta gli ideali samuraici in decadenza. Nobuhide Morikawa, a cui venne affidato il compito di trasformare il romanzo in anime, decise di mescolare le ambientazioni del romanzo con un poco di sano horror. In questo modo è nato il “Fantaman” che conosciamo: un essere dal volto di teschio con indosso un enorme mantello nero foderato di velluto rosso; una creatura indistruttibile armata di un bastone magico che lo rende capace di scatenare le più terribili calamità contro i suoi nemici. La mano di Nobuhide Morikawa si nota abbastanza, tanto che si può dire che “Fantaman” gli appartenga pienamente. L’impianto della storia, l’ambientazione e l’aspetto dei mostri rimandano al suo capolavoro maledetto: “Yokai Ningen Bem” (“Bem” in Italia). Fantaman vuole rappresentare, come poi Bem, l’eroe diverso, all’apparenza terribile ma capace di grande altruismo. Assolutamente disinteressato “Fantaman” interviene senza esitare in favore di tutti coloro che domandano aiuto dal fondo del loro cuore. Nota caratteristica del personaggio è il fatto che si annunci ai nemici con un risata diabolica, (fortunatamente non doppiata) e agli amici attraverso il suo pipistrello dorato. A differenza di “Yokai Ningen Bem”, “Ogon Bat” si sarebbe dovuto rivolgere ad un pubblico di bambini, ma alla Daichi Doga rivoltarono l’ambientazione del romanzo. La crudeltà diventa una delle componenti fondamentali della serie ed anche se alla fine il bene vince, non è raro che i personaggi (buoni o cattivi che siano) muoiano veramente. Una curiosità che molti non sapranno è che dal romanzo di Takeo Nagamatsu, il grande Osamu Tezuka ne trasse un manga abbastanza breve (1943/1945) intitolato appunto “Ogon Bat”. Non vi fate ingannare dal nome perché col “Fantaman” che conosciamo tutti ha in comune solo l’aspetto di uno scheletro. In questa storia infatti “Ogon Bat” è un pirata anarcoide che solca i mari combattendo contro i cattivi di turno. Essendo una produzione molto vecchia (ha quasi 50 anni!) l’animazione è ridotta all’osso e sono frequenti le scene “riciclate”. Ad una valutazione più attenta direi che “Ogon Bat” deve moltissimo alle vecchie serie di animazione americane (come le prime avventure di “Superman”). Infatti il character design dei personaggi è molto simile a quelli americani (topica la “mascella squadrata” del Dottor Steel). “Ogon Bat” ha avuto una buona diffusione nel mondo. Di sicuro è stato esportato in America (col nome di “Phantoma”), in Portogallo (con quello di “Fantomas”) e sicuramente molti altri paesi hanno usufruito di queste edizioni (specie nell’America Latina). Forse anche per questo mi convincono poco i nomi italiani dei personaggi…potrebbe anche darsi che la serie venne filtrata dall’edizione americana (anche se è da dire che il filmato dell’edizione italiana è quello originale). La colonna sonora non è poi così varia e gli effetti sonori sono ancora a livello embrionale. La storia inizia presentandoci la figura di Maria Corallo(!!!) e di suo padre, un archeologo che ha scoperto l’ubicazione di Atlantide. Ma l’improvviso attacco di una terribile mano gigante fa colare a picco la nave nella quale padre e figlia sono imbarcati causando la morte dell’uomo. Maria verrà recuperata in mezzo al mare dall’equipaggio di una misteriosa macchina volante. Il dottor Steel (dinamico e coltissimo scienziato che sembra essere interessato soltanto al bene dell’umanità) è proprio lui a progettare la macchina volante che ha recuperato Maria e che permette ai nostri eroi di spostarsi da una avventura all’altra. Essa è quasi indistruttibile ed ha un solo punto debole: il motore. Quando si surriscalda può essere raffreddato usando solamente dell’acqua potabile. Dopo aver recuperato Maria e aver udito la sua storia, tutti e quattro si dirigono verso Atlantide. Arrivati per caso alla sala delle tombe vengono attaccati dalla mano gigantesca (la stessa responsabile della morte del padre della ragazzina). Maria, attraverso il libro dei geroglifici ereditato dal padre riesce a decifrare l’scrizione su una di esse “Se una terribile minaccia dovesse sorprendevi basterà risvegliare l’occupante di questa tomba versando goccie d’acqua sul suo petto. Si tratta di un imperatore: Fantaman, il terrore dei criminali che lotterà per il trionfo della giustizia”. Hanno così inizio, nel 1965 in Giappone, ore 19.00, le avventure di Fantaman, essere sfuggente che potrà essere richiamato dalla sua dimensione extra terrena solo dagli appelli di coloro i quali sono in pericolo. La TCJ non aveva previsto un tale successo di pubblico e così i primi 26 episodi della serie erano stati progettati per essere indipendenti, per lasciare ad intendere la distruzione del nemico numero uno di Fantaman e dell’umanità: il dottor Zero. Scopo principale di Zero è la conquista della terra e per riuscirci si serve delle sue invenzioni (macchine robotiche molto potenti e complesse). Il dottor Zero è il “cattivo” della serie ed è quasi l’unico antagonista di Terry&soci. La sua crudeltà raggunge livelli inauditi e i suoi piani sono spesso difficili da sgominare perché spesso arriva a corrompere figure insospettabili, personaggi importanti o addirittura forme di vita aliene! Ma quando Zero è vicino alla vittoria basta che Maria invochi l’intervento di Fantaman e per il malvagio è la fine! Insomma, Fantaman è sì il personaggio principale della storia, ma appare solo e soltanto in caso di bisogno. Come dicevo prima, l’inaspettato successo di Fantaman spinse i produttori a richiedere una nuova serie e diede anche il pretesto per la creazione di dischi, oggettistica e una nuova serie di fumetti. La seconda serie inizia nel 1965 è rappresenta sempre meno l’idea originaria e sempre più quelle di Nobuhide Morikawa che spinge l’acceleratore sull’effetto horror, a volte gore: in un episodio Fantaman spacca in due la testa di un suo avversario e in un altro addirittura affronta un liquido killer divora-umani sullo sfondo di castelli e ambientazioni gotiche. Uno dei persoanggi con i quali facciamo conoscenza sia nella prima sia nella seconda serie è il DottorLaMorte. Del tutto identico a Fantaman, è anche egli di Atlantide ma assai crudele e dotato di un terribile esercito che Zero si affretta a risvegliare affinché lo aiuti nella conquista del mondo. La storia di Fantaman non si conclude nel 1965 ma prosegue anche nel 1972 quando la Toei Animation decide di produrre un b-movie dal vero. Il film venne realizzato in bianco e nero e gli venne dato il titolo “Ogon Bat ga yattekuru”. Poi di “Ogon Bat” se ne perdono le tracce fino al 1992, quando viene prodotto in Corea un altro film a lui ispirato (e questa volta a colori). Il nostro eroe qui indossa uno stranissimo costrume da eroe shakespeareiano! Una piccola guida a Fantaman Trasmesso per la prima volta dalla rete lombarda “Antenna3” nel 1981 “Fantaman” subisce solo delle piccolissime variazioni rispetto all’ordine originale degli episodi. Ovviamente la serie viene trasmessa per intero e senza distinzione fra le due stagioni. Da notare che “Fantaman” è uno dei pochi anime in Italia a vantare il filmato originale della sigla di apertura (con tanto di titolo in giapponese), che viene proposto per intero come sigla di coda. La sigla italiana è mitica ed è cantata dalla “Superbanda” (nome fittizio dietro quale si cela il grande Doug “Rocking Horse” Meakin). Probabilmente “Fantaman” deve molto della sua fama in Italia alla sua splendida sigla.