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Facebook e gruppi di paese

Faccio parte anch’io dei numerosissimi iscritti a facebook, ma lo uso con moderazione e poco o nulla dico di molto personale, se non informazioni che pubblico anche sui giornali locali su cui scrivo. Non ho mai pubblicato, per  esempio, mie poesie, perchè personalmente non lo ritengo il mezzo adatto. Rispondo volentieri con qualche commento a messaggi di particolare interesse, altrimenti mi limito a cliccare il “mi piace”, per non impiegare troppo tempo e accetto l’amicizia solo da persone che già conosco, per evitare spiacevoli sorprese. Ogni giorno mi trovo a leggere messaggi che mi lasciano a dir poco perplessa: gente adulta che passa il tempo a giocare e invitare a giocare, gente che mette “in piazza” eventi molto privati, consapevoli  che privati non lo saranno più. Spesso mi soffermo a riflettere: cosa spinge tante persone, sempre di più, a rendere pubblici fatti e problemi molto privati, piuttosto che confidarli solo a persone intime? Probabilmente è lo stesso motivo che spinge altrettante persone a partecipare a programmi televisivi in cui mettono a nudo sentimenti e situazioni a dir poco delicate e molto molto personali! È partito qualche mese fa un gruppo che all’inizio era molto simpatico, ma nel giro di poco tempo, secondo me, ha perso lo scopo per cui era nato: “Ta sét mia de Munticiar se.. “. Giorni e sere di messaggi frenetici per raccontare e condividere ricordi d’infanzia vissuti a Montichiari. Personaggi, negozi, luoghi dove ci si divertiva, modi di dire e di fare…avevo pensato di raccoglierli e farne un libro, perchè erano davvero accattivanti e comunque in molti li riconoscevo e riconoscevo me stessa. Mi sono poi ricreduta, perchè si è esaurito il tuffo nel passato, anche recente, ma sempre nel cuore. Molti ricordi mi facevano sorridere, commuovere, pensare con nostalgia a come vivevamo da ragazzi, di alcuni me ne ero dimenticata e sono riaffiorati nella mente, è stato davvero bello! Peccato che ora per lo più siano messaggi di saluti, di cronaca e commenti quotidiani abbastanza banali tra poche persone, sempre le stesse .. sinceramente questo gruppo mi ha delusa. Spero che questi miei compaesani ( lo so che Montichiari è una città, ma io lo sento ancora un paese) riaprano il loro cassetto della memoria e ritornino a scrivere di cose riguardanti appunto il contesto del paese, anche odierno, uno spaccato di vita condivisibile, lasciando per altre sedi i loro colloqui di altro genere.
Ornella Olfi

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