In un mondo sempre più portato verso la perfezione e l’individualismo; la voglia di apparire e di essere al centro dell’ attenzione è difficile e rischioso essere genitori; fautori di valori sani che si vogliono trasmettere ai figli. C’è puzza di marcio nelle finzioni di chi è costretto ad agire per costrizione. Ogni famiglia rappresenta un microcosmo dove il rispetto per la vita dovrebbe essere sacro; dove i valori e i desideri dei vari componenti devono essere messi sullo stesso piano; dove la disponibilità per chi è in difficoltà dovrebbe promuovere ed incentivare l’amore, la comprensione. In un nucleo familiare dove sono presenti figli diversamente abili, questo risulta ancora più difficile e complicato, richiede sforzo e coraggio. Ieri ho avuto il piacere e la fortuna di discorrere con Paola, la mamma di Francesco, un bimbo affetto da mutazione genetica rara, proprio come Vittoria, anche se con altre problematiche. Bisogna confrontarsi per capire se il nostro andare ha un senso reale e concreto, che porta frutti buoni ed odorosi per i piccoli, che crescono più velocemente di quanto non crediamo e , si ritrovano ad essere uomini e donne del domani, imbottigliati in un mare di pregiudizi. Provati dalla sofferenza e dal dolore di sentire il proprio figlio in difficoltà, si cerca con tutte le forze di costruire per loro un mondo migliore, dove il sole splende raggiante e le nuvole vengono spazzate via. Poi, mano a mano che il tempo inesorabile scorre fluente, ti accorgi che la vita è un gioco rischioso, con curve e linee dritte; con burroni e precipizi; con luci ed ombre …..fatta di paure, di speranze e di sogni e che non puoi insegnare a nessuno a vivere perché la vita è un continuo insegnamento, sempre in rinnovamento. Questo ieri mia ha TRASMESSO Paola, fondatrice dell’associazione TANDEM di Montichiari, che si propone di inserire il bimbo diversamente abile in un rapporto alla pari con i compagni; non in un ambiente protetto ed istituzionalizzato come la scuola bensì, fuori, in società, dove si impara a rispettare le regole e a subire le conseguenze delle proprie azioni. Il suo invito così cortese e discreto mi ha molto rallegrato e riempito di commossa gratitudine perché mi ha aperto uno spiraglio; la possibilità di sentire e vedere mia figlia, che pur difendo con i denti, se non alla pari, perché sempre seguita da occhi vigili, con la possibilità di dimostrare che è capace di…di esprimersi e produrre autostima. Di sicuro non tutto sarà roseo e felice; ci saranno sbagli, prove, tentativi, accenni di sentiero; pensieri e ripensamenti; sapori amari in bocca; tentazione di lasciar cadere ogni cosa….ma…. E’ CERTO che, con piacere aderiremo ai loro inviti, se non altro per dimostrare a noi stessi e ai miliardi di genitori che come noi sperano per i figli la serenità, che nulla è perduto; che solo la morte potrà fermarci; che mai chiuderemo le porte ad una breccia di luce; che stenderemo la mano protesa a recare letizia. Ed è proprio in questo preciso momento che voglio dare inizio alla mia adesione, con poche/ umili parole, che hanno l’intento di arrivare con forza e foga ai cuori di tante mamme e papà e dire, a piena voce, che noi non ci arrendiamo, che faremo il possibile affinché il DONO affidatoci dal Padre venga custodito, nutrito, arricchito, amato. Amare non significa tenersi da parte, ma porsi, col capo chino, e la voce rotta dall’emozione: “Ecco, siamo qui, ci siamo anche noi…”. Voglio ricordare a tutti coloro che leggeranno queste parole, che in occasione del S Natale, l’associazione TANDEM si propone di vendere dei panettoni il cui ricavato servirà per finanziare i progetti per l’inserimento del non abile attraverso lo sport ed incontri mensili di unione e compagnia. Sono piccole perle rare a cui dovremmo dare tutto il nostro appoggio. Vittoria è qui, seduta accanto a me che gioca con cicciobello e sorride, emozionandosi nel sentirlo piangere. E’ bello vederla così serena e materna, fatta di coccole e di sberle ma, mi piacerebbe che potesse condividere e raccontare questa esperienza, l’emozione che la fa sorridere con infinita dolcezza….. Utopia? Sogno? Certezza e speranza, convinzione e dedizione assoluta. Milena, la mamma di Vittoria e Celeste