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EROE SENZA GLORIA

Le figure professionali ed i commercianti che ruotano attorno ad una azienda agricola con allevamento sono veramente tante, conservo in una scatola di latta tutti i loro biglietti da visita, ieri mentre li sfogliavo mi è capitato tra le mani quello del dott. Antonio. Leggendo il suo nome ho provato un’emozione, dei brividi che mi hanno fatto gonfiare il cuore, adesso cerco di spiegarne il perché.

Avevo 22 anni, da un mesetto la morosa di allora mi aveva mollato, è veramente difficile per un giovane contadino/allevatore mantenere rapporti stabili, una volta perché c’è da irrigare, l’altra perché un animale sta partorendo, sta di fatto che l’appuntamento con la tua amata salta, questa una volta, due, tre, te le perdona, poi con fare aggraziato ti dice: — ma vaffanculo Giordano — così un sabato sera solo soletto mi trovavo in una discoteca di Ostiano (il Kiss ormai l’ho già nominato diverse volte), ero seduto sullo schienale di una poltrona ed osservavo le gnare passare, un giovanotto molto alto si ferma davanti a me e mi osserva, era un tipo alquanto strano, zoppicava vistosamente ed indossava un maglione a dolcevita molto spesso, era evidente che l’avesse fatto sua mamma, si capiva dalla maglia larga e dal fatto che era composto da puntini multicolore (erano stati usati gomitoli ricavati da altri vecchi maglioni).

Anche mia mamma usava questo sistema, una volta si riutilizzava tutto, però io li portavo a lavorare, di sicuro non in discoteca… dopo un bel po’ mi fa: — set un direto? — Perché, ce l’ho scritto in fronte? — Non fraintendermi, la mia non vuole essere un’offesa, anzi, anch’io sono un contadino e ne vado orgoglioso, l’ho capito perché hai il sole stampato in viso, hai fatto caso che gli altri hanno una cera da cadaveri?
Si sedette in parte a me e cominciammo a chiacchierare, si chiamava Antonio, avevamo la stessa età, lui era di San Gervasio Bresciano, suo papà e lo zio conducevano una piccola azienda agricola… stava frequentando la Facoltà Agraria di Piacenza: si impegnava moltissimo, voleva che i suoi fossero orgogliosi di lui, sapeva bene degli immani sacrifici che facevano per pagargli gli studi, appena poteva li aiutava anche in stalla; siamo rimasti a parlare per parecchio tempo scambiandoci opinioni su i vari modi di agricoltura e allevamento, poi lui mi fa: — hai visto quella ragazza seduta da sola nell’angolo? — Senti Antonio, ma tu pensi veramente che una donna di una simile bellezza vestita all’ultima moda gli possano interessare due grezzi contadini come noi? — Adesso lo vediamo subito — e così dicendo si alzò ed andò verso di lei, gli disse qualcosa e si sedette accanto, pensavo che dopo un po’ lo mandasse a quel paese, e invece si alzarono ed a braccetto fecero il giro della discoteca. Quando mi passarono davanti, Antonio si girò verso di me facendomi un sorriso a 32 denti, come a dire: “hai visto”?, Sono rimasto di cacca; com’è possibile che una ragazza di una simile bellezza vestita all’ultimo grido, piacesse un tipo zoppicante che indossava un maglione a puntini fatto in casa? È proprio vero che la fortuna aiuta gli audaci.

Passarono 5 anni da allora ed una mattina arrivò nel nostro cortile un’auto con il logo sulla portiera del Consorzio Agrario di Brescia, scese un giovanotto molto alto che zoppicando venne verso di me: — ciao, mi presento; mi chiamo Antonio e sono il nuovo alimentarista specializzato nell’alimentazione delle vacche da latte, copro il territorio della bassa bresciana — mi dà il suo biglietto da visita ed io mi faccio una gran risata. Senti Antonio, allora non ti ricordi più di quando ci siamo conosciuti in discoteca, adesso mi devi togliere una curiosità: com’è andata a finire con quella ragazza che sembrava una modella? — Ma porcocane non ci posso credere, adesso mi sei venuto in mente, con quella ragazza mi sposo fra 4 mesi.

Gli feci le mie congratulazioni, mi disse che era di Cremona e non era bella solo fuori, gli aveva rubato completamente il cuore… dopo il matrimonio si sarebbe trasferito nella sua città: era al settimo cielo, stava vivendo un momento magico, dopo aver conseguito la laurea in agraria con specializzazione in zootecnia, era stato assunto dalla sede centrale del Consorzio Agrario, adesso seguiva gli allevamenti per fornire un piano alimentare adeguato ai loro animali. Volle vedere le mie vacche e mi fece tantissimi complimenti, raramente ne aveva viste di così belle. Un mese si e uno no passava nella nostra azienda, ogni qualvolta che partecipava ad un meeting di aggiornamento mi portava dei dattiloscritti con il sunto di quanto si era trattato, tenendomi sempre informato su i migliori sistemi di allevamento, non forzava mai nel vendere i suoi prodotti, elargiva sempre consigli di grande utilità su come alimentare al meglio gli animali di cui aveva addirittura un religioso rispetto.

Ogni volta che passava facevamo sempre una lunga e piacevole chiacchierata, era di una felicità indescrivibile quanto mi comunicò che lui e la moglie aspettavano un bambino; non molto tempo dopo la nascita però, i medici gli dissero che qualcosa non quadrava e dovevano fare accertamenti e visite cliniche molti specifiche e particolari, il responso di questi esami fu a dir dopo devastante: il bambino aveva una grave malformazione cardiaca e non avrebbe superato i 10 anni di vita; quando mi mise al corrente di questa terribile notizia, rimasi talmente scioccato che non riuscivo a trovare parole per confortarlo, riuscii solo a dire: “Antonio, a vederlo da questa foto così sorridente, sembra che sprizzi gioia da tutti i pori, raramente ho visto un bimbo di simile bellezza, ma siamo sicuri che i medici non abbiano esagerato? Magari non potrà svolgere impegnative attività fisiche però potrà vivere chissà quanto”.

Antonio da quel giorno non fu più la stessa persona, era sempre stato così solare e positivo ma da allora la luce in lui si spense, ha sempre continuato la suo professione con totale dedizione e serietà, ma quando l’amatissimo figliolo morì improvvisamente a 6 anni di età, per lui (ed immagino per sua moglie), fu come se tutto gli fosse crollato addosso. Non tornammo mai più su questo terribile argomento, sarebbe stato come far sanguinare sempre una ferita che comunque non si sarebbe mai rimarginata.
Qualche anno dopo il Consorzio Agrario di Brescia cominciò a vacillare, perdeva clienti in continuazione, molti agricoltori preferivano acquistare sementi, concimi, mangimi e servizi da altre strutture nate proprio allo scopo di fornire materiali agricoli a prezzi decisamente più bassi, erano troppe le persone nel Consorzio che occupavano gli uffici e troppo poche quelle che giravano nelle aziende agricole ascoltando le reali necessità di noi coltivatori – allevatori; molte volte Antonio era andato a parlare con i vertici, li aveva informati che il Consorzio Agrario doveva aggiornarsi, rinnovarsi, stare al passo coi tempi ma ogni suo appello fu inascoltato, e così vi fu l’inevitabile tracollo e fallimento. Le agenzie che erano presenti in quasi tutto il territorio bresciano, furono chiuse e messe in vendita; il Consorzio Agrario di Pralboino fu trasformato nei Poliambulatori San Flaviano, in quello di Gambara sono stati aperti diversi negozi; pochissimi sono rimasti magazzini adibiti alla vendita di prodotti agricoli, e comunque il grandissimo gruppo del Consorzio Agrario di Brescia, è stato assorbito nell’attuale Consorzio Agrario del Nord Est (la cui sede operativa è a Verona).

A farne le spese naturalmente, sono stati i dipendenti, licenziati, pochi di loro sono stati riassunti nel nuovo gruppo, e così Antonio si è trovato senza lavoro, dopo aver speso diversi anni con grande impegno e dedizione nel Consorzio che lui considerava come una seconda famiglia. Mi ricordo 10 anni fa quando venne nel nostro cascinale e mi disse che era riuscito a trovare lavoro in una azienda che commercializzava prodotti petroliferi: — Giordano, ma ti immagini? Ho studiato tantissimo per diventare un bravo alimentarista, frequentato decine e decine di corsi d’aggiornamento e adesso mi ritrovo a vendere olio e gasolio, d’altronde non sapevo che altro fare per tirare avanti — era veramente sconsolato, però per lo meno lavorava.

Nel febbraio del 2013 quando venne a propormi un contratto per il carburante, lo trovai veramente giù sia moralmente che fisicamente, aveva una cera giallognola che non avevo mai visto, mi chiese se potevamo fare un giro per tutto l’allevamento, mi fece un sacco di complimenti. — Giordano, per me che sono nato in stalla, non puoi immaginarti l’emozione che provo a vedere tanti splendidi animali, mi riporta alla mia infanzia, alla mie origini, ho visto che hai messo in pratica tanti miei consigli: ventilatori per il ricambio d’aria, box più grande per le manze, nuovo recinto per le vacche in asciutta, un passo alla volta hai ingrandito e rimodernato l’azienda; ho visto su “Bianco Nero” la classifica delle migliori stalle in Italia, avresti mai detto di raggiungere un risultato simile? Non hai idea della soddisfazione che provo sapendo che un pochino ho contribuito anch’io con qualche mia dritta.

Mi salutò stringendomi la mano, abbozzò un mezzo sorriso ma la tristezza nei suoi occhi era indescrivibile. Un paio di mesi dopo (aprile 2013), si presentò da noi un nuovo agente dicendo di essere il sostituto di Antonio — scusa ma lui che fine ha fatto? — Ma come, non lo sai? La settimana scorsa sono stato al suo funerale, non è riuscito a compiere nemmeno cinquant’anni ! —
A quella notizia mi sentii come se avessi preso un pugno nello stomaco, non riuscivo a parlare, mi mancava il fiato, mi disse che era morto per un tumore al fegato, da almeno 4 mesi era in cura ma purtroppo in poco tempo si era spento. Proprio lui che non beveva, non fumava ed aveva una alimentazione sempre molto accorta su tutti gli alimenti; l’ultima volta che era venuto a trovarmi era già molto ammalato ma non mi disse niente della sua malattia, probabilmente non voleva preoccuparmi o rattristarmi.

Ritengo che Antonio per la sua dignità, onestà, sincerità, amore per la famiglia e in tutto quel che faceva, fosse un’eroe senza gloria, una persona che non sarà ricordata con monumenti o ricorrenze, ma grazie alla sua esperienza, al suo impegno ed ai suoi oculati consigli, ha migliorato il benessere degli animali in molte stalle; questi sono i suoi monumenti ed il suo lascito più grande!!!

Giordano

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