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Equitalia: i fermi amministrativi

I fermi amministrativi ai beni mobili da parte di Equitalia applicati ai contribuenti che risultano morosi per recuperare i crediti vantati da parte degli Enti impositori, fanno perdere allo Stato milioni di euro. Nel caso in cui Equitalia applichi il fermo amministrativo, infatti, il contribuente è autorizzato a non versare il bollo auto per quel bene, con conseguenti perdite per l’Erario.
Fermo auto
La procedura Equitalia che porta al fermo auto è la seguente: l’Ente di riscossione invia una cartella esattoriale, trascorsi 60 giorni senza che il debito venga pagato, le somme vengono iscritte al ruolo e, a discrezionalità dell’Ente creditore, si può procedere con l’iscrizione al Pra del fermo amministrativo sull’auto o la moto, previa comunicazione al debitore, che può essere affiancata da un sollecito di pagamento qualora l’importo dovuto sia di importo inferiore ai 500 euro. Perché il fermo amministrativo sia legittimo è necessario che al debitore vengano notificati almeno due preavvisi di fermo amministrativo a distanza di due mesi, prima di procedere all’iscrizione al Pra.
Sequestro preventivo per debiti fiscali
Sanzioni
Oggi il 45% delle macchine subisce il fermo Equitalia e, quindi, per questi beni il bollo auto non viene versato, legittimamente, anche se spesso continuano ad essere utilizzati, diversamente da quanto prevede la legge: chi viene colto a circolare con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo è soggetto ad una multa compresa tra 714 euro e 2.859 euro e alla confisca del mezzo.
Fonte:www.pmi.it

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