La vita è una roba pesante che ci portiamo sul groppone sin dal primo vagito.
È faticosa, stressante, fatta di un continuo rincorrere l’idea di una felicità che non attiene a questo pianeta, ma che noi, pur essendo consci dell’impossibilità di poterla toccare con mano, continuiamo imperterriti ad inseguire.
Ed è dal fallimento di questo obiettivo che nasce gran parte delle nostre delusioni, dell’amarezza, delle lacrime che versiamo.
Il resto della nostra sofferenza proviene, poi, dalle storie che il destino ha delineato per noi, quasi sempre in salita, irte di difficoltà, di insidie, di colpi bassi, di ostacoli, di occasioni mancate, di appuntamenti che non prenderemo mai.
Ci sono giorni in cui viviamo con il magone addosso e non riusciamo ad opporci al macigno che incombe su di noi, siamo passivi e rassegnati, spesso ci abbandoniamo al pianto e alla disperazione.
Non c’è vita nelle limitazioni alla propria libertà che certi luoghi impongono perché ostili, selvaggi e violenti, o nei muri delle case che ti cadono addosso…
Decine di auto in fila compresse nel traffico, guidate dalla stanca pazienza di gente ingrigita dallo smog, non è vita, e non lo è il nervosismo e l’aggressività che fuoriesce dai finestrini abbassati. La musica roboante della discoteca in cui si vanno ad affogare i silenzi del cuore, non è vita, ma rumorosa sovrapposizione di suoni che tenta di ingannare. Ma c’è vita nell’azzurro che riveste il cielo, a tratti interrotto da striature di luce dorata e nell’infrangersi lento e costante dell’onda sulla roccia mentre gabbiani danzano nell’aria circostante ed usignoli intonano canzoni. E’ vita lo sguardo perso d’amore di un cane che ti abbraccia sino a stritolarti dentro, riempiendo i vuoti che la vita ti ha lasciato.
E c’è vita nella parola dell’amico che ti accarezza l’anima nei giorni delle tenebre, che decide di affiancarti nei cammini impervi e ti porge un ombrello quando le nuvole da là sopra sputano solo emozioni tristi…
E c’è vita nell’abbraccio della persona che ami, e c’è vita nell’osservare il sorgere del sole, nell’ammirare la luna o un fiore appena sbocciato… E c’è vita nel provare un’emozione, nel ridere, nel commuoversi… ma noi non abbiamo tempo per questi gesti: preferiamo non vivere ma semplicemente correre alla disperata, verso una meta che nemmeno conosciamo dimenticando i gesti più semplici.
Gianluca Boffetti