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“DUE Q DI TROPPO”

Occhi sgranati
e pupille accese,
quella sera una bambina
mi chiese…
“Ma tu sai qual’ è
l’unica parola
che si scrive con due Q?”

Sui due piedi perlopiù
pensai ai colori… rosso e blu,
Q di quadro, acqua e squalo
ma neanche cubo,
cuoio o Caio…

Brillava il suo sorriso
ed io lì, colta all’improvviso,
senza il tempo di riflettere…
“Non lo so!”
Ho dovuto ammettere!

Nessun trabocchetto inganna
e prontamente la piccola Anna,
dai braccialetti colorati,
stivaletti, leggings
e codini abbinati,
scalpitando in un cucù
risolveva quel tabù,
che si svelava leggiadro
all’esclamar di … “Soqquadro!”

Beh, riflettendoci aveva ragione.
“Soqquadro” fa eccezione.

E come biasimare
il suo scompiglio?
Quando alzo
il destro sopracciglio
nel disordine di un figlio,
o in quel burrone
ed il suo ciglio…
forse un poco c’assomiglio.

Assomiglio a quel trambusto
ma reagisco, sento un fischio…
C’è qualcuno
che bussa alla porta,
quasi non m’ero
manco accorta.

Nel mio mazzo di chiavi,
ho la stanza 8.
C’è l’Infinito,
sia sopra che sotto.

“Signora Vita, Buongiorno.
La prego, entri pure,
senza troppe premure,
e mi perdoni
per queste figure…
Oggi non ho una bella cera,
c’è stata gente ieri sera
che ha fatto festa
per la mia testa.
Ho fatto tardi
e non son riuscita a sistemare.
Mi scusi davvero.
Sa, per questo casino
spesso io sclero,
ma domani, lo prometto,
per quelle due Q
avrò un po’ di tatto
e troverò per loro
un posto adatto.

Per due sole Q di troppo,
Le assicuro,
io non m’abbatto”.
Masnovo Elisa

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