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Diario di guerra 1915-1918 Cento anni dopo, in un libro

Un po’ di Mezzane nel capitolo l’Orfano Centenario: Giulio Comini ed il padre Luigi

“In quarta fila siede Giulio Comini, 101 anni, figlio di Luigi Comini, caduto a San Michele del Carso il 24 ottobre 1915”.
Inizia così la cronaca del Giornale di Brescia di sabato 23 maggio scorso, per illustrare la presentazione della sera prima del libro:
”Diari 1915-1918 dal Cortile alla Trincea”.
Una fotografia storica della Grande Guerra, che ripropone in volume, le storie raccontate in tanti mesi dall’eccellente penna di Tonino Zana, pubblicate in una pagina domenicale sul Giornale di Brescia, editore della pubblicazione. Una sala pienissima quella dell’Urban Center di via San Martino a Brescia, con presenti insieme a varie personalità, tanti familiari,  che Tonino Zana ha rivisto dopo le interviste ed i ricordi dei propri cari, che hanno vissuto o perso la vita sui campi di battaglia della Grande Guerra di cento anni fa. Tra i presentatori oltre all’autore, il  direttore del Giornale di Brescia Giacomo Scanzi, don Armando Nolli  parroco di S. Faustino e Giovita, lo storico carpenedolese prof. Roberto Chiarini. Le storie di quella tremenda guerra, sono  tratte in più occasioni dalle lettere, diari, appunti, cartoline dei combattenti stessi, costudite accuratamente da figli, oggi da nipoti, essendo pochi ormai i figli di quei combattenti. I racconti spaziano su persone di tutta la provincia, semplici combattenti o graduati, fra i quali il mezzanese Luigi Comini a cui è dedicato un capitolo di cinque pagine del volume da titolo: “Storia di un soldato caduto sul Carso e del figlio Giulio, oggi centenario”.
La segnalazione sul combattente mezzanese, cosi come un’altra, su Vittorio Mutti seminarista Acquafreddese,  era scattata grazie alla collaborazione con il Giornale di Brescia di Roberto Ghisini, attento articolista per tanti anni, con migliaia di notizie da tanti paesi della nostra zona. La guerra per  Luigi Comini, sposato con Maria Zorzetti, ha inizio il 20 maggio 1915 ed è testimoniata con una trentina di lettere, decine di cartoline, che raccontano la tragica situazione, che avrà termine con la sua morte il 24 ottobre 2015, giorni di grandi battaglie su quei monti contro il nemico austriaco.
Giulio Comini aveva all’ora quasi due anni, essendo nato il 7 novembre 1913. Orfano, è  cresciuto  con la madre  ed il nonno Vigilio,  con il sostentamento di un duro  lavoro dei campi, nella piccola proprietà di via Tesoli.
Giulio già da piccolo è dedito al  lavoro dei campi, più tardi pochi ettari di terra serviranno al sostentamento della vecchia e nuova famiglia  fino agli anni 70. Anche lui sarà combattente e dal 1935 al settembre 1943 Giulio è richiamato alle armi ben sette volte.
Evitato l’invio nella guerra d’Africa, si trovò qualche anno dopo in Francia e più tardi combattente in Jugoslavia. Qui trascorse i momenti più duri, quando fu colpito a morte il suo capitano ed alcuni soldati.
Ora superato i 101 anni, si da ancora da fare ad accudire alcune galline, ha creare trappole per topi, ad affilare coltelli. Non manca la lettura quotidiana del giornale e  di altri periodici, appassionandosi ai  dibattiti televisivi,  sui quali non mancano riflessioni, come quelle espresse nell’intervista di Teletutto. Il libro è in vendita nelle edicole insieme al Giornale di Brescia.
Marini Marino
Foto: Giulio Comini alla presentazione del libro

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